LUBIENSKA DE LENVAL Hélène

Hélène Lubienska de Lenval, nata nel 1895, d’origine polacca, morì a Bruxelles il​​ 23-81972,​​ nel 77° anno della sua vita. Aveva espresso la sua opposizione verso ogni biografia che la riguardasse dicendo: “L’intera mia vita è nella mia opera”. Noi cerchiamo di rispettare il suo desiderio.

Amica di M. →​​ Montessori,​​ L. percorse, nel corso della sua riflessione sull’educazione e sulla C., alcune tappe originali che la condussero dalla pedagogia profana verso quella che ella chiamò “la pedagogia sacra”. Inizialmente era rimasta sedotta dall’attenzione e dall’ardore di lavoro dei “nuovi fanciulli” delle classi montessoriane. Si interrogava sulle cause di questi atteggiamenti poco comuni negli scolari. La Montessori attribuiva la concentrazione e la gioia dei suoi allievi alla “libertà” che regnava nelle sue classi. “Questa interpretazione non mi è mai parsa soddisfacente”, scriveva più tardi L. La spiegazione che stava cercando le venne da altra parte. “L’ambiente favorevole elaborato da M. Montessori è costituito da due elementi propri alla tradizione monastica, vale a dire: il​​ silenzio e​​ il lavoro​​ individuale​​ (o lo sforzo personale)”.

L. aveva scoperto la base su cui fondare il suo apporto personale nell’ambito dell’educazione. Ella insistette sulla attitudine dei fanciulli alla​​ contemplazione​​ naturale, apparentata con la ispirazione poetica. Più tardi la sua intuizione si precisò. Due altri elementi della vita monastica, la​​ solennità​​ e la​​ salmodia,​​ le sembrarono eminentemente educativi, e li introdusse nella sua pedagogia religiosa “Ecco cosa ci vuole per il fanciullo, non la fretta, né la immobilità. (...) Le lezioni solenni non si dimenticano mai. Feci della solennità una regola: ogni attività, soprattutto la lezione di religione, sia una vera celebrazione. Per ciò che riguarda la salmodia, essa ha di particolare che la sua parola non serve per esprimere il pensiero discorsivo, ma per farlo tacere”.

Più tardi ella precisò le “correlazioni” fra la Scrittura, la liturgia e la lezione di religione. “La pedagogia sacra deve destare l’interesse per Dio, fissare l’attenzione su Dio e suscitare l’attenzione per Dio”. Il metodo ricercato — uno spirito — era la trasposizione della pedagogia di Dio nella Bibbia nei confronti di Abramo, Mosè, il popolo eletto, i profeti, in corrispondenza con le vie tracciate dalla liturgia. Tutto ciò è spiegato nel suo importante opuscolo​​ Pédagogie sacrée​​ (“Bible et Vie chrétienne”, 1962, n. 47; trad. ital.:​​ Pedagogia sacra,​​ Leumann-Torino, LDC, 1967). La Bibbia vissuta attraverso il gesto, in unione con la preghiera di Cristo che vive nella liturgia, conduce i fanciulli verso il silenzio interiore.

La sacra pedagogia è stata praticata da numerosi gruppi, di fanciulli e adulti. La liturgia solenne, la salmodia accompagnata da gesti, la messa “in movimento” intesa come azione sacra, sono le espressioni che vengono richieste ai partecipanti, e che esigono da loro una vera conversione. Si spiega così la difficoltà di trovare dei continuatori capaci di vivere tale pedagogia interamente biblica e liturgica. In una ultima lettera circolare, “Urgences” (del 1972), L. ritorna sull’urgenza per la sacra pedagogia di staccarsi da una teologia diventata unicamente speculativa; poiché la C. richiede assai più: “Il silenzio del corpo: la flessibilità; il silenzio dell’anima: distacco dal discorso; il silenzio dello spirito: diventare orecchio teso verso lo Spirito”.

Bibliografia

Le citazioni di questo articolo sono da​​ La​​ contemplation​​ silencieuse chez les enfants,​​ in “Nova et​​ Vetera”​​ (Fribourg, 1955). “Bible et Vie Chrétienne”, nn. 1-94,​​ rispecchia​​ il​​ suo cammino.

Tra una dozzina di opere importanti e numerosi art. sulla C. consultare soprattutto:​​ L’Éducation du sens religieux,​​ Paris, Spes, 1946;​​ L’Éducation du sens liturgique,​​ Paris, Cerf, 1952; 1960​​ (trad, it.:​​ L'educazione del senso liturgico,​​ Milano, Vita e Pensiero, 1953);​​ Le​​ silence, à l’ombre​​ de la parole,​​ Tournai,​​ Casterman,​​ 1954; 1965;​​ La liturgie​​ du geste,​​ ivi, 1956​​ (trad, it.:​​ La liturgia del gesto,​​ Catania, Ed. Paoline, 1958);​​ L’Éducation​​ de​​ l’homme​​ conscient,​​ Paris, Spes, 1956​​ (trad, it.:​​ L’educazione dell’uomo cosciente,​​ Roma,. Ed. Paoline, 1959);​​ L’univers biblique où nous vivons.​​ Tournai,​​ Casterman,​​ 1958;​​ Trêve de Dieu,​​ ivi,​​ 1959;​​ Les liturgies Orientales,​​ Colmar, Alsatia, 1963​​ (trad, it.:​​ Le liturgie​​ orientali,​​ Roma, Coletti,​​ 1965);​​ Lire les psaumes en Hébreu,​​ Paris, Ed. Universitaires, 1966.

Bernadette​​ Lorenzo

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