JUGOSLAVIA

I.​​ Croazia

Con l’avvento dei comunisti al potere in Croazia e in tutta la Jugoslavia, nel 1945, l’IR diventa facoltativo; nel 1951 viene completamente eliminato dalla scuola. Pochi anni dopo si incomincia a organizzare l’istruzione religiosa negli spazi delle chiese. Questa situazione ha messo la Chiesa stessa di fronte a un duplice problema: la scarsità del personale adeguatamente preparato; la mancanza di spazi convenienti, di catechismi e di altri mezzi cat.

Riguardo al personale, dal 1956 il vescovo di​​ Djakovo, Bäuerlein,​​ cura incessantemente la preparazione delle religiose per il lavoro cat. nella sua diocesi. Il vescovo di Spalato, Franic, fonda nel 1968 un liceo cat. per le religiose. Il bisogno di nuovo personale cat. esige un orientamento pastorale dello studio teologico, la fondazione di istituti cat. o di istituzioni simili (Zagabria 1963; Sarajevo 1975;​​ Rijeka​​ 1978).

A livello della​​ Conferenza episcopale jugoslava​​ (BKJ), si crea nel 1970 il​​ Consiglio cat.​​ (KV) con il compito di promuovere la formazione permanente dei catechisti. Questo si fa principalmente attraverso le​​ Scuole cat. estive​​ (KLJS), le quali si tengono una volta all’anno per la durata di 6-10 giorni, in diverse località; tali scuole prevedono lezioni scientifiche e lavoro pratico nei gruppi. Per le suore sono le superiore (UVRPJ) a organizzare le​​ Scuole cat. invernali​​ con una struttura simile a quella descritta sopra.

In diverse diocesi si fondano oppure si riattivizzano gli uffici e i consigli cat. Anche le comunità religiose hanno istituzioni per la promozione e il coordinamento del lavoro cat.

Un ruolo importante per il movimento cat. in Croazia — specialmente nella pubblicazione delle riviste (“Katehist”, 1963-1970, “Rok”, 1979 [6 numeri], “Kateheza”, 1979), dei catechismi e di altra letteratura cat. — viene svolto dai diversi​​ Centri cat.​​ (KSC, KIC), dalle case editrici (KS, KSC, GK), dai servizi cat. (PAKS) e dai gruppi specializzati (Symbolon).

Per quanto riguarda i​​ catechismi,​​ inizialmente ci sono quelli anteriori alla seconda guerra (Kolarek, Pavic); poi vengono le traduzioni dei catechismi tedeschi, austriaci, sloveni, francesi, canadesi. Dal 1971 ci sono propri catechismi (Weissgerber, diocesi di Subotica, Baricevic-Zelic ed al., Kustic, Surjan...).

Fra le istituzioni rilevanti va segnalato il Centro Cat. Salesiano (KSC), fondato nel 1971 con l’intenzione di studiare e promuovere l’azione pastorale-cat. Tale obiettivo viene attuato attraverso la rivista “Kateheza” (per ora l’unica di tale genere in Croazia e in tutta la Jugoslavia), attraverso tre collane di libri scientifico-pratici, e infine attraverso i mezzi audiovisivi. Va menzionato inoltre​​ Symbolon,​​ gruppo operativo di natura interdisciplinare che contribuisce considerevolmente aH’animazione pastorale-cat. permanente con seminari e con la pubblicazione dei catechismi​​ Piccolo concilio​​ (MAK); questo gruppo ha lasciato un’impronta rilevante nella realtà cat. con le “olimpiadi” dell’istruzione religiosa. Importante per il futuro del movimento cat. croato è il documento dei vescovi:​​ L’annuncio gioioso del Vangelo e l’educazione nella fede​​ (1983). È il primo documento della BKJ relativo al rinnovamento e alla promozione della C.

Attualmente l’istruzione religiosa graduale e completa è organizzata dalla prima all’ottava classe. Per quanto riguarda le scuole secondarie e superiori (Università), l’istruzione religiosa dipende in buona parte dall’iniziativa personale. Finora non esiste un programma unico per l’istruzione religiosa nello spazio della lingua croata. La​​ Commissione per la pianificazione e la programmazione​​ presso la BKJ ha cercato di coordinare l’azione cat. promulgando direttive, e preparando un direttorio cat. e programmi speciali per le diverse età.

Bibliografia

Biskupi Jügoslavrje,​​ Redosno​​ navjestanje​​ Evandjelja i​​ odgoi​​ u​​ vjeri,​​ Zagreb,​​ KS, 1983; I. PaviC​​ Yugoslavia.​​ La catéchèse en Slovénie, en Croatie et chez les catholiques de la diaspora,​​ in “Lumen​​ Vitae”​​ 26 (1971) 155-161; T. Sagi-Bunic,​​ Vriieme​​ suodgovornosti​​ I, Zagreb, KS, 1981, 505-541; M. Simunovic,​​ Sadasnji katechetski trenutak u nas,​​ in “Rok”​​ 1 (1979) 3, 126-135; T. Trstenjak,​​ Katehetske Ijetne skole od prve ideje do desetgodisnjeg jubileja,​​ in “Kateheza” 6 (1984) 66-74.

Marko​​ PranjiC

II.​​ Slovenia

Dopo la seconda guerra mondiale, dal 1945 al 1953, l’IR in Slovenia si svolge nelle scuole come prima della guerra. Dal 1953, dopo la separazione dello Stato dalla Chiesa. l’IR si svolge nelle parrocchie.

1.​​ Il periodo di C. scolastica tradizionale, dal 1945 al 1953.​​ Fino al 1918 la Slovenia fece parte dell’impero austroungarico, e quanto all’IR vigevano le leggi scolastiche austriache. Esse stabilivano due ore di religione la settimana nelle scuole elementari e medie; nelle scuole professionali invece le ore di religione erano determinate secondo un comune accordo. Metodologicamente s’imponeva il metodo di Monaco o di Vienna, a cui si aggiunse negli anni ’30 l’apporto della scuola di​​ Kerschensteiner,​​ e proprio allo scoppiare della seconda guerra mondiale il metodo kerygmatico di J. A.​​ Jungmann.​​ Anche nei territori del litorale sloveno — occupato dall’Italia — vigeva lo stesso sistema con qualche variazione, dato che l’Italia conservò nella Venezia Giulia la legislazione austriaca. Dopo la seconda guerra mondiale, fino al 1953, la Repubblica Socialista Jugoslava tollerò l’IR nelle scuole per gli alunni che volevano prendervi parte, pagando gli insegnanti di religione come prima della guerra.

2.​​ Il periodo della C. parrocchiale, dal 1953 a oggi​​ (1984).​​ Nel 1953 in Jugoslavia avvenne la separazione dello Stato dalla Chiesa. L’IR fu bandito dalla scuola e gli insegnanti non vennero più retribuiti dallo Stato. La Chiesa stessa dovette provvedere i locali in cui insegnare. Furono anzitutto le sagrestie, le chiese o le sale un po’ più grandi nelle parrocchie. Insegnavano sacerdoti diocesani e religiosi. Data la scarsità di carta e di materiale da stampa negli anni postbellici, si faceva scuola di religione senza libri, oppure si usavano quelli dell’anteguerra.

a)​​ Dal 1953 al 1965​​ (fine del Concilio Vaticano II) la Chiesa cercò di organizzare l’insegnamento in quei locali improvvisati su basi totalmente nuove: a) si conservò il metodo di insegnamento scolastico secondo le classi, ma con un’ora sola la settimana, invece delle due ore precedenti; b) insegnavano quasi esclusivamente i parroci e i cappellani; c) accanto all’insegnamento regolare settimanale per le 8 classi elementari​​ e​​ per i giovani fino ai 18 anni, c’era l’insegnamento complementare per la prima confessione, la prima comunione e la confermazione; d) ci si serviva di testi stampati a ciclostile, oppure si usava​​ II piccolo catechismo​​ redatto dal sac. Antonio Smerkolj e stampato a Belgrado. In questo lavoro di comporre e stampare nuovi testi furono molto intraprendenti i sacerdoti della regione Primorska (litorale sloveno).

b)​​ Dal 1965 al 1971.​​ 1) Il Concilio fece appello alla cooperazione dei laici. Nel 1965 venne costituita presso la Facoltà Teologica di Ljubljana la Scuola di catechetica, per istruire e preparare i laici all’IR. Questa scuola si sviluppò molto bene, così che oggi conta 200 allievi. Attualmente nelle tre diocesi di Ljubljana-Maribor-Koper vi sono più di 150 laici insegnanti di religione. 2) L’arcivescovo di Ljubljana, mons. Joief Pogacnik, curò una traduzione del​​ Catechismo Cattolico​​ della Germania (1955) dividendolo in tre parti, e così rese possibile l’IR nelle classi elementari superiori; a Maribor Steiner, Kozar e Lasbacher scrissero nuovi testi per le elementari. 3) Nel 1958, sotto la guida dell’arcivescovo Pogacnik venne precisato l’intero programma cat. 4) Nello stesso anno venne costituito il Consiglio cat. interdiocesano, che contribuì molto al progresso cat., specialmente con la cooperazione di Smerkolj e Metlikovec. 5) Grande apporto al movimento cat. fu dato dal Centro cat. salesiano, che sotto la guida di Frane Mihelcic e Vinko Furlan forniva ai catechisti numerosi sussidi, libri, diapositive, quadri, volantini, ecc. 6) Dei bambini dell’asilo si occupò con catechiste specializzate Joze Bertoncelj. 7) Vennero introdotti corsi di catechetica su scala interdiocesana. 8) Alla Facoltà di Teologia di Ljubljana s’incominciò a studiare sistematicamente la catechetica su base antropologica e pedagogica. 9) Alla ricerca pratico-teoretica della C. si dedicò Albert Metlikovec. 10) Gli addetti alla C. presero parte a corsi di studio in Germania, Austria e Italia. In questo fu di grande aiuto il Deutscher Katecheten Verein.

c)​​ Dal 1971 al 1984.​​ Il secondo Congresso Internazionale di C., tenutosi a Roma nel 1971, e specialmente il DCG diedero nuovo impulso all’insegnamento. 1) Metlikovec e Smerkolj pubblicarono, in base ai più recenti sviluppi della C., un nuovo manuale per la​​ 5a​​ elementare; Frane Mihelcic ne scrisse uno per la​​ 6a,​​ Joze Zupancic per la​​ 7a,​​ e ancora Frane Mihelcic per l’8a​​ classe. 2) Si cominciarono a preparare manuali per le classi elementari inferiori: vi lavorarono Cecilija Zuzek OSU, e Radogost Grafenauer SJ, ma specialmente Alojzij Snoj SDB, il quale elaborò, in base a seria ricerca scientifica, un nuovo metodo e aprì nuove possibilità di sviluppo della C. in Slovenia. 3) Si iniziarono corsi annuali per il perfezionamento dei catechisti a Mirenski Grad, corsi che presto divennero un importante fattore di progresso per la catechetica e la pastorale nella Slovenia. 4) Per suggerimento degli incaricati della C. e pastorale, si fondò la rivista bimensile “Cerkev v sedanjem svetu”, in cui i catechisti e gli addetti alla pastorale si comunicano e scambiano i principi teoretici e l’esperienza pratica. 5) In questi ultimi mesi (1984) si stanno preparando nuovi testi per le classi elementari superiori, sulla base dei manuali austriaci redatti da Bliem-Korherr.

Walter Dermota

image_pdfimage_print

image_pdfimage_print