INDIVIDUALIZZAZIONE

1.​​ Principio metodologico che afferma l’esigenza di adattare il processo educativo e l’azione del maestro-educatore alle capacità e caratteristiche originali dell’educando-alunno.

L’individualizzazione​​ dell’insegnamento non va confusa con l’insegnamento individualizzato, teorizzato da autori come Rousseau, e attuato lungo la storia in certe forme aristocratiche di educazione (un solo alunno riceve lezioni da un solo maestro-precettore).

2.​​ Nella pedagogia moderna (dopo la generalizzazione della scuola pubblica e la scolarizzazione di massa), l’istanza dell’individualizzazione si è sentita con più forza, soprattutto come reazione a certe accentuazioni sociologistiche e a una impostazione collettiva della scuola che ignorava la realtà concreta del ragazzo. Pedagogisti ed educatori autorevoli (Quintiliano, Vives, Huarte de San Juan) avevano insistito sulla necessità di tener presente le differenze individuali. Ma particolarmente gli sviluppi della psicologia e l’opera dei fautori dell’ → attivismo fecero prendere coscienza dell’urgenza di una “scuola su misura” (Claparède). L’attenzione si spostò dall’insegnamento all’apprendimento; dai risultati scolastici alla maturazione della persona. Infatti, si potrebbe oggi parlare piuttosto di​​ personalizzazione,​​ per affermare la necessità di integrare, nell’azione educativa, la prospettiva individuale e quella sociale.

3.​​ Nell’IR e nella C. l’accoglienza di questi principi non è stata priva di difficoltà e diffidenze. La preoccupazione​​ dell’oggettività​​ e dell’integralità del programma ha fatto trascurare le situazioni particolari del​​ soggetto.​​ L’impegno di studiosi e catecheti sensibili ( Manjón,​​ Quinet,​​ Fargues,​​ Boyer,​​ Nosengo, Riva...) riuscì a vincere inerzie e resistenze. Il Concilio Vaticano II ha dichiarato poi senza ambiguità il diritto di tutti gli uomini “ad una educazione che risponda al proprio fine, convenga alla propria indole, alla differenza di sesso, alla cultura e alle tradizioni del loro paese»​​ (GE​​ 1).

In recenti documenti ecclesiali, il principio​​ dedlindividualizzazione-personalizzazione​​ è affermato chiaramente: “Il metodo della C. è attento alle esigenze singolari dell’individuo. La natura umana è comune a tutti, ma ciascuno è inconfondibile, per le sue caratterizzazioni originarie e il ritmo di sviluppo; per i condizionamenti che lo avvolgono e le attitudini che sa sviluppare; per le sofferenze e le gioie che continuamente lo plasmano e per l’originalità che la chiamata di Dio gli rivolge” (RdC 170).

4.​​ Tra le modalità più diffuse di applicazione di questi orientamenti hanno avuto una verifica nella pratica: i test di catechismo, le prove oggettive nell’IR, i piani e progetti di lavoro, le biblioteche di classe con i libri e sussidi per la ricerca personale e di gruppo... Attualmente, nell’ambito della pedagogia e della didattica, si parla di programmazione, di computerizzazione dell’insegnamento. L’entrata del calcolatore nella scuola e nell’educazione significa una sfida anche per l’IR e per la C.

Bibliografia

G.​​ Adler –​​ G.​​ Vogeleisen,​​ Un​​ siècle​​ de​​ catéchèse en France​​ 1893-1980,​​ Paris,​​ Beauchesne,​​ 1981; A.​​ Boyer,​​ Faire​​ Face”. La méthode des projets pour l’enseignement religieux dans l’enseignement court,​​ Paris, Éd. de l’École, 1960; M. Fargues,​​ «Tests» collectifs de catéchisme,​​ Sèvres, Société d’Éditions, 1954-1957; Id.,​​ Catéchisme pour notre temps. Principes et techniques,​​ Paris, Spes, 1951; V. Garcîa Hoz,​​ Educazione personalizzata. Individualizzazione e socializzazione nell’insegnamento,​​ Firenze, Le Monnier, 1981.

José M. Prellezo

 

INDIVIDUALIZZAZIONE

L’i. consiste nell’adeguare gli interventi educativo-didattici alle caratteristiche individuali del soggetto, per aiutarlo a crescere nel miglior modo possibile.

1. È un principio che afferma la necessità di rispettare, nel contesto dell’azione educativo-didattica, le differenze sia interindividuali che intraindividuali in rapporto a interessi, capacità, ritmi, difficoltà, attitudini, carattere, inclinazioni, esperienze precedenti di vita e di apprendimento. In ciò è evidente l’apporto della​​ ​​ psicologia differenziale. L’i. s’impone come problema nella scuola democratica che deve essere scuola di tutti e di ciascuno, e diventa un principio maggiormente significativo in sede didattica richiedendo di conoscere in profondità ciascun alunno, e di rispondere adeguatamente alle sue esigenze formative in termini di integrazione, recupero e sviluppo. L’i. non si effettua solo verso il basso, ma anche verso l’alto, per cui una​​ ​​ didattica differenziale deve includere necessariamente un’attenzione anche ai​​ ​​ superdotati. Il discorso relativo alla didattica differenziale e alla pedagogia speciale rientra nella prospettiva di questa. È un principio che va applicato in senso personalizzante, promotore cioè della formazione integrale della personalità. Per questo nell’ambito iberoamericano si parla del principio della personalizzazione inclusiva dei due principi dell’i. e della socializzazione.

2. L’i. può andare dall’applicazione circoscritta di una semplice tecnica didattica fino alla completa riorganizzazione dell’insegnamento e della struttura scolastica; inoltre può avvalersi di mezzi tecnologici e dell’assistenza tutoriale. Una corretta i. deve effettuarsi piuttosto in gruppi eterogenei che omogenei. La pedagogia contemporanea ha sostenuto fortemente la necessità di un’i. soprattutto didattica. Essa presenta un vasto panorama di esperienze, espedienti, realizzazioni al riguardo. Oggi, con l’impiego degli elaboratori elettronici, la didattica, anche dal punto di vista dell’i., trova realizzazioni interessanti e significative. La recente normativa scolastica italiana esige di elaborare e quindi realizzare, per ogni alunno, il cosiddetto​​ ​​ Piano di studi personalizzato.

Bibliografia

García Hoz V.,​​ Educación personalizada,​​ Madrid, CISC, 1970;​​ Gronlund N. E.,​​ Individualizing classroom instruction,​​ New York, Macmillan, 1974; Titone R.,​​ Metodologia didattica,​​ Roma, LAS,​​ 31975,163-236; 390-423; Baldacci M.,​​ L’istruzione individualizzata,​​ Scandicci (FI), La Nuova Italia, 1993; Tenuta U.,​​ I.,​​ autonomia e flessibilità nell’azione educativa e didattica, Brescia, La Scuola, 1998; Jaligot A. - G. Wiel,​​ Construire des stratégies de nouveau départ. Organiser des parcours scolaires personnalisés, Lyon, Chronique Social, 2004.

H.-C. A. Chang

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