1. La domanda sul S. dell’esistenza è diventata singolarmente provocante per l’uomo contemporaneo. Appunto perché segnato dalla crisi e dalla transizione, il nostro tempo ha visto scosse alcune fondamentali certezze, cui l’esistenza da lunga tradizione si riconosceva ancorata. La domanda è oggi attraversata da inquietante radicalità. La filosofia dell’esistenza nel recente passato l’ha perfino drammatizzata.
2. La domanda di S. rappresenta oggi una sfida per la comunità credente. Si può dire che l’interesse è concentrato su l’interpretazione dell’esistenza e del suo significato. La C. se n’è resa conto. Un’opera significativa come il Catechismo Olandese prende le mosse da questa domanda. Il Cat. degli Adulti della Chiesa evangelica si propone di suscitarla, per rendere significativa la proposta evangelica. È dunque evidente che la domanda sul SdV è al centro dell’interesse della C. Tuttavia s’impongono alcune precisazioni. — La ricerca di senso è oggi da una parte radicalizzata; dall’altra resta ancorata a risposte situate e parziali: cerca un S. al vivere quotidiano, alle sue svariate provocazioni. La C. deve dunque rispondere al S. parziale se vuol riuscire credibile nelle risposte al S. totale.
— Inoltre lo stesso credente non è al riparo dalle domande sul S. che assillano i suoi contemporanei. La comunità credente è chiamata ad accompagnarlo e sostenerlo nella ricerca di significato da conferire anche alla propria esperienza.
— Infine si ha talora l’impressione che la C. e la pastorale assumano la domanda di S. e ne sollecitino l’approfondimento, quasi che ricerca di S. e maturazione religiosa si identifichino: può essere una pista — magari urgente e privilegiata — che dunque può favorire, non sostituire l’itinerario religioso.
3. Ricerca di S. ed elaborazione di S. cristiano. La nostra situazione va dunque definendosi per alcune connotazioni, man mano più palesi. Le prospettive sono state scosse e problematizzate; i modelli risultano fortemente intaccati; l’ideologia è crollata... Condizioni tutte che segnano di precarietà la comprensione che l’uomo ha di sé; né è facile e forse neppure possibile caratterizzare la cultura che ci definisce. Si può tutt’al più parlare di una diffusa sensibilità, di una moda o di un clima piuttosto rinunciatario, segnato da un certo deprezzamento della ragione, da una accettata preoccupazione individualistica, che rifiuta sia progetti globali, sia l’impegno a lungo termine. Preferisce confrontarsi con il quotidiano e per lo più vi si lascia catturare. La proposta religiosa non può che misurarsi con questa cultura. È difficile dire quali siano le domande — o la domanda — che la caratterizzano. Si può tuttavia riconoscervi la ricerca di un significato da dare a situazioni che, appunto perché immerse nella quotidianità e per lo più ribelli a una prospettiva unitaria e globale, appaiono a lungo andare anche minacciate di insignificanza.
Il S. cristiano dell’uomo non è già dato. Quello che è stato dato si è anche svuotato, col frammentarsi ed evolversi vorticoso delle condizioni culturali che l’hanno sollecitato e consentito. Giustamente in ambito cat. un’opera recente parla di “rottura di senso”. E indica per la ricerca cat. il compito di elaborare il senso cristiano dell’esperienza attuale. Un orientamento che pare urgente soprattutto a livello adolescenziale e giovanile. La proposta cristiana può risultare singolarmente convincente dove si affianca alla ricerca contemporanea, ne raccoglie gli spunti, magari sparsi e disorganici, per farvi presagire un significato unitario e credibile. Il problema è allora l’elaborazione di senso per le situazioni svariate e complesse del vivere quotidiano, ormai disancorate da un immediato ed evidente riferimento all’interpretazione cristiana dell’esistenza; ma anche disancorate da una qualunque coscienza utopica, in grado di catturare l’adesione o di sollecitare l’impegno profondo.
Bibliografia
N. Berdiaeff, De la destination de l’homme, Paris, Je Sers, 1935; V. Frankl, Logoterapia e analisi esistenziale, Brescia, Morcelliana 1972; F. Gogarten, L’uomo tra il mondo e Dio, Bologna, Ed. Dehoniane, 1972; R. Guardini, Welt und Person, Würzburg, Werkbund-Verlag, 1940; H. de Lubac, Ateismo e senso dell’uomo, Assisi, Cittadella, 1979; G. Marcel, La dignità dell’uomo, Leumann-Torino, LDC, 1983; J. Maritain, Sort de l’homme, Neuchâtel, La Baconnière, 1943; W. Pannenberg, Che cos’è l’uomo?, Brescia, Morcelliana, 1974; M. Scheler, Die Stellung des Henschen im Kosmos, Bern, Franke, 1962; P. Tillich, Umanesimo cristiano nel sec. XIX e XX. Roma, Ubaldini, 1969.
Zelindo Trenti