VIGLIETTI Mario

 

VIGLIETTI Mario

n. a Torino nel 1921 - m. ivi nel 2007. Salesiano, sacerdote, fondatore del COSPES - Centro di Orientamento Scolastico, Professionale e Sociale.​​ 

1.​​ Principi ispiratori.​​ Al 1948, a Torino risale – voluto da V. – il primo Congresso Nazionale di Orientamento Professionale, già inteso come modalità educativa permanente, cammino di​​ ​​ accompagnamento, inizio del processo di rinnovamento che avrebbe portato la scuola a preparare il giovane alla responsabilità delle sue future scelte. V. per curiosità nativa e per studio ebbe una cura particolare per la formazione tecnico-professionale: perciò mise a punto batterie di test appositi, di cui dava referti minuziosi e valorizzati dai colloqui di restituzione. L’​​ ​​ orientamento e la​​ ​​ valutazione dell’alunno o delle sue abilità attitudinali, erano per lui l’«interpretazione» del rendimento attraverso la conoscenza diretta del singolo e delle sue condizioni di vita e di motivazione all’impegno scolastico e di scelta (immediata o futura), per meglio promuoverne lo sviluppo e la maturazione umana, culturale e professionale. L’orientamento per V. è il nome dell’educazione aperta alla cultura dell’innovazione e del cambiamento, alla qualità della formazione, alla significatività dell’apprendimento e pertanto dell’offerta formativa. Sua meta è il processo teso alla fase psico-dinamica centrata sulla persona nell’ottica evolutiva del cambiamento, titolare di quello che «si sente e vuole fare» (tendenze, bisogni, inclinazioni, interessi, valori e motivazioni) e sensibile ai cambiamenti del mondo del lavoro.​​ 

2.​​ A.D.V.P.​​ Ideato nel 1970 da D. Pelletier, G. Noiseux e C. Bujold, dell’Università LAVAL, di Québec (Canada), il metodo della​​ Activation et Développement Vocationel Professionnel​​ interessò subito V. che lo vide parte integrante della formazione in ogni curricolo scolastico. Domina la concezione dell’orientamento centrato sull’acquisizione delle competenze del soggetto ad orientarsi, man mano che impara a conoscersi, ad identificare i propri bisogni fondamentali e a definire scopi e valori che mobilitano tutto il suo essere. Il metodo si ispira alla​​ teoria dello sviluppo evolutivo della scelta professionale​​ di D. E. Super – secondo cui il soggetto organizza il suo​​ progetto personale​​ di vita e di lavoro in relazione all’immagine che va maturando di se stesso nei vari stadi del suo sviluppo –, e tende a far sperimentare all’allievo e a fargli vivere,​​ operativamente,​​ le esigenze di acquisire le​​ abilità,​​ gli​​ atteggiamenti​​ e gli​​ strumenti​​ necessari a valorizzare e a percorrere vantaggiosamente, ciascuna tappa (o stadi) del processo evolutivo di scelta in cui è personalmente coinvolto.

3.​​ COSPES.​​ Nato da un’intuizione di V., risorsa di cui assicurare la continuità e l’efficacia secondo i diversi contesti locali e le richieste formative in continua evoluzione, è un’Associazione Nazionale con sede a Roma. Formato da docenti universitari, psicologi, psicoterapeuti, psicopedagogisti, operatori di orientamento, il COSPES promuove studi e ricerche nell’ambito dell’orientamento e dell’età evolutiva. Esso svolge attività di orientamento e di consulenza in ambito educativo e socioculturale, a servizio di gruppi giovanili, insegnanti, educatori, famiglie, animatori, istituzioni.

Bibliografia

a)​​ Fonti: principali opere di V.:​​ Psicologia e psicotecnica, Roma, Paoline, 1969;​​ Inventario d’interessi professionali MV 70 forma verbale e forma non verbale,​​ Firenze, O. S., 1985;​​ Orientamento: una modalità educativa permanente, Torino, SEI,1989;​​ Educazione alla scelta. Una guida operativo-pratica, Ibid., 1995. b)​​ Studi:​​ Super​​ d. e.,​​ Théorie du développement professionnel: individus, situations et processus,​​ in «Binop» (1969) n. 4, 221-240; Pelletier​​ d. & C. Bujold,​​ Pour une approche éducative en orientation. La collection Education des Choix: Guide de l’animateur, Issy-les-Moulineaux, E.A.P., 1988.​​ 

P. Grillo

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VIGLIETTI Mario

VIGNA mons. Luigi

 

VIGNA mons. Luigi

1.​​ Nacque il 21-9-1876 a Casalbuttano (Cremona) da Giovanni e da Maria Ferrami. Entrò nel seminario di Cremona tredicenne, nel 1889, per compiervi gli studi ginnasiali e filosofici. Passò quindi, dal 1895 al 1899, all’Università Catt. di Friburgo (Svizzera) per gli studi teologici, laureandosi anche in Lettere e Filosofia 1’11-3-1899 con un interessante studio su sant’Anselmo. A questo periodo risale l’amicizia con il pedagogista M. E. Dévaud. Ordinato sacerdote a 23 anni, sempre nel 1899, da mons. Geremia Bonomelli, rimase a Cremona per il 1899-1900 come segretario del vescovo e professore nel liceo del seminario. Dal 1900 al 1903 fece una interessante esperienza a Sorengo (Canton Ticino) come missionario degli operai emigrati italiani. Questa esperienza influirà molto sul suo apostolato futuro di “elevazione degli umili” e di educazione religiosa della gioventù. Fu però nei diciassette anni spesi come vice-parroco (1903) e parroco (dal 1905) a Trigolo (Cremona) che si svilupparono le sue migliori intuizioni, con la creazione di scuole serali, di un oratorio femminile e uno maschile (con attiva squadra ginnica), con la scuola di catechismo e la preparazione dei catechisti parrocchiali. Per loro scrisse il volume:​​ Un parroco di campagna ai suoi Catechisti. Lezioni popolari di pedagogia​​ (Torino, Libreria del S. Cuore, 1913, pp. XII-216, già apparso a puntate dal 1911 al 1913 sulla rivista “Il Catechista Cattolico”. Il libro ebbe 5 edizioni: 1913, 1915, 1919, 1924, 1937).

2.​​ Dal 1912-1913 collaborò con mons. Lorenzo → Pavanelli di Brescia alla redazione dei testi didattici:​​ Fede mia, vita mia​​ (scrivendo i volumetti e le Guide dal 4° al 6°) e al lancio delle “settimane cat.” e del metodo del “catechismo in forma di vera scuola”. Fu la sua vicinanza ai problemi della gente umile che lo portò a cooperare validamente, secondo gli insegnamenti della​​ Rerum novarum,​​ all’applicazione della giustizia sociale, diventando un sostenitore delle “Leghe Bianche” e di Luigi Miglioli. Egli fu infatti migliolista e murriano, pur rimanendo, nella sua azione, sul terreno strettamente pastorale. Contemporaneamente era professore di pastorale e catechetica al seminario di Cremona (e poi anche di francese, eloquenza e Azione Cattolica). Frutto delle sue lezioni fu il volume:​​ L’intuizione nell’istruzione religiosa. Metodo e sussidi intuitivi​​ (Torino, LICET, 1924, pp. XVI-316, anche questo apparso prima a puntate dal 1917 in poi su “Il Catechista Cattolico”). Dal 1920 è canonico della Cattedrale di Cremona e condirettore (con p. Agostino Gemelli e mons. F. Olgiati) della

“Rivista del Clero Italiano”. Dal 1928 è arcidiacono della Cattedrale di Cremona, dal 1929 prevosto della Chiesa di S. Agata in Cremona e dal 1932 vicario generale della diocesi. Morì a Cremona il 28-2-1940.

3.​​ Fu uno dei primi catecheti italiani dotato di specifica competenza pedagogica, come dimostrano gli studi fatti a Friburgo e l’assiduo aggiornamento comprovato dai duemila volumi pedagogico-cat. della sua biblioteca. Sviluppò con L. Pavanelli la teoria e la pratica dei testi didattici di catechismo e della loro funzione rispetto al testo di catechismo ufficiale. Introdusse in Italia, con conferenze e articoli, la conoscenza del movimento cat. di altri paesi d’Europa. Fu un pioniere della formazione dei → catechisti laici di cui curò assiduamente la formazione contenutistica e metodologico-didattica, aggiornandola continuamente secondo i progressi della pedagogia profana contemporanea: programmazione didattica, lezioni occasionali, metodi e sussidi intuitivi, metodi della scuola attiva. Scrisse numerosissimi articoli su riviste cat. e pastorali, come pure numerosi opuscoli sociali, pedagogici e cat., e anche testi di C. per l’→ Azione Cattolica.

Bibliografia

Oltre ai volumi già accennati, ricordiamo:​​ S.​​ Anselmo filosofo,​​ Milano, Cogliati, 1893;​​ Le scuole serali,​​ Brescia, La Scuola, 1909;​​ Il nuovo catechismo pubblicato per ordine di S.S. Pio X,​​ Monza, 1913;​​ Gradazione e intuizione nell’insegnamento elementare del catechismo,​​ Monza, 1914;​​ La vera scuola di catechismo,​​ Monza, 1916;​​ L’insegnamento della Religione nelle Scuole di Metodo e negli Asili infantili,​​ Brescia, La Scuola, 1926;​​ Don Ferrante Aporti, sacerdote e professore,​​ Cremona, 1928;​​ Ai maestri. Linee e indirizzi pratici di didattica catechistica per le scuole elementari,​​ Milano, Vita e Pensiero, 1930;​​ Mons. Geremia Boncinelli,​​ Milano, Pro Familia, 1931;​​ Sussidi intuitivi per la spiegazione del catechismo agli adulti,​​ Milano, Vita e Pensiero, 1937.

Ubaldo Gianetto

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