GÖTTLER Joseph
Nacque a Dachau nel 1874. Dopo lo studio della teologia e l’ordinazione sacerdotale conseguì la licenza (1902) e l’abilitazione (1904) nella facoltà teologica dell’università di Monaco. La tesi di abilitazione era dedicata a un tema di storia dei dogmi: St. Thomas und die vortridentinischen Thomisten über die Wirkungen des Busssakramentes (Freiburg, 1904). Nel 1909 fu chiamato come professore di dogmatica presso il Liceo di Freising; nel 1911 come professore per la nuova cattedra di pedagogia e catechetica nella facoltà teologica dell’università di Monaco, che occupò fino alla morte nel 1935. L’ampio influsso di G. è documentato dalla sua vasta attività di conferenziere e dalle numerose pubblicazioni (8 libri, 44 contributi a libri, oltre 180 art. in riviste, più di 380 recensioni). Dal 1909 al 1930 (fino al 1920 in collaborazione con H. Stieglitz) fu direttore di “Katechetische Blätter”. Dal 1919 al 1929 pubblicò “Jahrbuch des Vereins für christliche Erziehungswissenschaft” e dal 1916 al 1929 “Religionspädagogische Zeitfragen”, dal 1929 al 1932 (in collaborazione con E. Dubowy) “Religionspädagogische Zeitfragen. Neue Folge”.
I suoi libri principali sono: Ein Einheitsreligtonslehrplan (München, 1908); Unser Erziehungsziel (München, 1909); System der Pädagogik (München-Kempten, 1915, 19326); Der Religionsunterricht in der Fortbildungsschule (Kempten-München, 1916); Pia desideria liturgica (Paderborn, 1916); Geschichte der Pädagogik (Fürstenfeldbruck, 1921; Freiburg, 19353); Religions und Moralpädagogik. Grundriss einer zeitgemässen Katechetik (Münster, 1923, 19312).
G. condivide le finalità del rinnovamento cat. dell’inizio del novecento (Metodo di → Monaco) e presto si impone come uno dei suoi più autorevoli rappresentanti. In questo contesto richiede fra l’altro: un IR “educativo” invece di una pura “dottrina” religiosa; una diversa accentuazione delle finalità, dei contenuti e dei metodi didattici secondo le possibilità delle diverse età; una struttura del processo didattico in conformità con i dati della psicologia; la “concentrazione”, vale a dire la soppressione della giustapposizione di storia sacra e di insegnamento cat.; un IR che conferma il soggetto (“apologetica popolare” e “Christliche Lebenskunde”).
G. concepisce la catechetica come “pedagogia della religione e pedagogia morale”, vale a dire come teoria dell’intera educazione religioso-etica. Essa è un “capitolo speciale e anche centrale di ogni educazione e insegnamento educativo” (Religions und Moralpädagogik, 1923, V). La catechetica è sviluppata nell’ambito di una globale scienza dell’educazione (pedagogia). Questa pedagogia è una disciplina autonoma e indipendente, che non può essere dedotta dalla teologia. Tuttavia nei suoi principi e implicanze (etico-normative) dipende da presupposti ideologici che non sono di sua competenza. In questo senso G. è rappresentante di una “pedagogia cristiana”, che nei suoi presupposti normativi si orienta alla visione cristiana del mondo. Viene accentuata la stretta connessione tra religione e moralità: motivazioni religiose fondano l’agire etico in un modo più profondo e globale di quanto possano farlo motivazioni puramente sociali. Questo però non significa che le motivazioni sociali siano da trascurare o da tralasciare.
G. è l’iniziatore di una pedagogia religiosa autonoma a carattere scientifico, e ne è il rappresentante più autorevole nel primo terzo del ’900. In dialogo con le impostazioni pedagogiche dell’epoca (O. Willmann, F. W. Foerster, pedagogia culturale, pedagogia dei valori, pedagogia dell’esperienza) egli ha sviluppato un concetto di “pedagogia cristiana” che ha avuto effetti fino agli anni ’60. Poi è rimasta isolata a causa delle mutate condizioni socioculturali e del distacco della scienza dell’educazione dalle visioni della vita. Sulla base di una sua comprensione teologica del rapporto natura-grazia (gratiam naturam supponit, non tollit, sed perficit) G. sottolinea la necessità e anche le possibilità di una educazione religiosa, psicologicamente fondata, intesa come “Einübung des Glaubens” (educazione della fede). La critica teologica gli ha posto la domanda se venga sufficientemente garantita la differenza permanente tra “redenzione ed educazione, santificazione e formazione, teologia e pedagogia” (H. Schilling 1970, 198), differenze che non devono essere eliminate con una falsa armonizzazione.
Bibliografia
E. J. Birkenbeil, Curriculum-Revision im Fragebereich der Religionspädagogik, Zürich, Benziger, 1972; H. W. Offele, Geschichte und Grundanliegen der sogenannten Münchener katechetischen Methode, München, DKV, 1961; W. Sayler, Josef Göttler und die christliche Pädagogik, München, Kösel, 1960; H. Schilling, Grundfragen der Religionspädagogik, Düsseldorf, Patmos, 1970.
Werner Simon