FELBIGER Ignaz von
F. nacque 1’8-1-1724 a Gross-Glogau, e morì il 17-5-1788 a Pressburg. A partire dal 1758 fu abate dei canonici agostiniani di Sagan, nella Slesia. Incominciò ad occuparsi dei problemi della scuola e della C. quando il priore Benedikt Strauch, suo amico, lo rese attento sul fatto che le scuole parrocchiali di Sagan non erano in grado di sostenere la concorrenza dei protestanti. Sostenuto in modo determinante da Strauch — in questa e nelle sue future iniziative — F. riformò le scuole secondo il modello di una “Realschule” pietistica di Berlino (J. J. Hecker, J. F. Hàhn) che era andato a visitare personalmente. Ben presto fu richiesto come riformatore delle scuole cattoliche nella Slesia e, dal 1774, anche in Austria.
Per la C. — di cui F. studiò in modo approfondito la storia — è soprattutto importante il “metodo di Sagan”, esposto per esempio nel Methodenbuch für Lehrer deutscher Schulen (Wien 1776). Le intenzioni di F. in quanto “catechista” vengono anche illuminate dal libro di M. I. Schmidt (Methodus... catechizandi, 1769) che Strauch su consiglio di F. aveva tradotto (Wiirzburg-Bamberg 1772, con la fondamentale Prefazione cat. di F.; cf anche Vorlesungen über die Kunst zu katechisieren, Wien 1774). Questo metodo è decisamente caratterizzato da considerazioni psicologiche, per es. dalla importanza attribuita alle caratteristiche individuali degli allievi, dall’importanza di connessioni logiche (“metodo delle tabelle”) come pure dall’idea che memoria, intelligenza e volontà si sviluppano in ordine successivo. Di conseguenza gli allievi vanno divisi secondo tre classi di età (prima di 7 anni, fino a 10, a partire da 11 anni) e devono essere istruiti sulla base di un catechismo proprio per ciascuna età (redatti soprattutto da Strauch, a partire dal 1765; cf l’edizione complessiva, allora molto diffusa: Katholischer Katechismus... nach der Pähigkeit der Jugend in drei Klassen eingetheilt, 1771).
Secondo questo metodo, nella prima classe si tratta primariamente di apprendere a memoria, nella seconda viene accentuata la comprensione, nella terza vengono focalizzate le motivazioni dell’agire; ogni classe studia la stessa materia, ovviamente con notevoli differenze nell’ampiezza. Più specificamente, F. richiede che nella scuola si “catechizzi”, cioè si insegni sotto forma di colloquio. Il catecheta responsabile è il parroco, mentre i maestri sono i suoi aiutanti per la memorizzazione e la ripetizione (nella lezione di lettura). Sotto l’ottica del contenuto questi catechismi (chiamati allora “catechismi della Slesia”) seguono soprattutto → Canisio e il → Catechismo Romano. Seguendo anche l’influsso di autori protestanti e cattolici (soprattutto → Fleury, F. A. Pouget) F. richiede che gli allievi vengano messi a contatto con la S. Scrittura e la storia della Chiesa, anche perché offrono esempi morali e fondamenti della fede (da usare soprattutto nella lezione di lettura, cf per es. il libro di lettura di Strauch Die Evangelien..., 1764; Kurze Geschichte der Religion, 1769). Il catechismo però predomina.
F. coltiva inoltre il canto cat. e in genere i canti di chiesa nella lingua del popolo. Si applicò anche alla C. degli adulti (cf Strauch, Katechetische Betracbtungen, 1768). Accanto all’insegnamento del catechismo e della Bibbia F. aveva anche in mente l’insegnamento dell’etica (nella linea tipica dell’illuminismo). Nel 1780 fu chiamato in Austria in qualità di direttore generale dell’insegnamento, ma continuò a lavorare per la C. I suoi catechismi si diffusero fino ai primi decenni del sec. XIX, in modo particolare in Germania. Si può dire che furono i più diffusi dopo quelli di → Canisio e prima di → Deharbe. Un testo rielaborato di questi catechismi divenne, nel 1777, il catechismo di riferimento per l’Austria; se ne fecero non meno di sette edizioni per diverse categorie di destinatari. Una di queste versioni divenne poi di fatto il catechismo unitario dell’Austria per oltre un secolo, e costituì quell’ideale di catechismo che poi con Deharbe si affermò quasi ovunque.
F. non fu un pedagogista e un catecheta di grandi capacità creative. Fu piuttosto un grande compilatore e organizzatore, che su una base psicologica, già parzialmente caduca, riformò in modo fondamentale la scuola e la C. Spesso oggetto di critica meschina (“metodo protestante”) F. era soprattutto attento alla psiche degli allievi, alla S. Scrittura e alla formazione dei catecheti. Purtroppo soltanto per un breve periodo ha trovato seguaci (→ illuminismo).
Bibliografia
H. Kreutzwald, Zar Geschicbte des Biblischen Unterrichts, Freiburg, 1957; U. Krõmer, J. I. voti Felbiger, Freiburg, 1966; A. Philipps, Die kirchengeschicbte im kath. and ev. Religionsunterricbt, Wien, 1971.
Eugen Paul