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I tre punti storici che seguono costituiscono il retroterra essenziale per comprendere lo sviluppo delle idee cat. in A. dal 1945 al 1985.

a)​​ L’impegno storico dei cattolici australiani verso l’ideale: “Ogni fanciullo cattolico nella scuola cattolica” significa che lo sviluppo della C. è in larga misura associato alle scuole cattoliche o ai religiosi che fondarono queste scuole (e fino agli anni 1960 ne avevano in larga misura la direzione).

b)​​ Fra il 1945 e il 1984 la popolazione dell’A. si è raddoppiata, soprattutto in seguito all’immigrazione postbellica. Quando la percentuale dei cattolici raggiunse quasi il 30%, le scuole cattoliche non furono più in grado di far fronte a questo incremento, con la conseguenza che oggi appena la metà degli allievi frequenta la scuola cattolica. Inoltre la diminuzione del numero dei religiosi significa che attualmente oltre i 4/5 di tutti gli insegnanti nelle scuole cattoliche sono laici; alcune scuole sono completamente gestite da laici.

c)​​ La legislazione restrittiva sull’insegnamento religioso confessionale nelle scuole statali, promulgata in tutti gli stati prima della Federazione nel 1901, ha reso impossibile una politica nazionale uniforme della Chiesa in vista della evangelizzazione della gioventù che frequenta le scuole statali.

1.​​ Idee cat. dal 1945

In seguito alla Conferenza di Adelaide nel 1936 la Coni. Episc. Austr. autorizzò l’uso di un nuovo catechismo elementare per l’iniziazione dei fanciulli ai sacramenti. Il catechismo tradizionale (1884) fu conservato tale quale per gli ultimi anni della scuola elementare e per tutta la scuola secondaria. In mancanza della Bibbia era largamente usata la​​ Bible History​​ di Schuster. Nelle scuole secondarie il catechismo era completato con un “commentary”, un libro di testo (Pray the Mass) e, per le secondarie superiori, con l’apologetica, l’insegnamento sociale della Chiesa e la trattazione di alcuni problemi storici richiesti per gli esami statali. In mancanza di Colleges per la formazione degli insegnanti cattolici, ogni congregazione religiosa preparava i propri membri all’insegnamento. Anche se, nel periodo precedente la guerra, il modo di fare C. era abbastanza uniforme, c’era qualche consapevolezza di un possibile sviluppo cat.

1.​​ Influssi europei 1945-1962.​​ Durante questo periodo l’A. adottava gradualmente la C. kerygmatica. Le nuove idee non venivano sistematicamente introdotte, ma erano spesso collegate con l’esperienza europea delle congregazioni internazionali. La riv. cat. nazionale “Our Apostolato” ebbe inizio presso i Fratelli delle Scuole Cristiane come rivista ad uso interno (“in-house”); divenne ufficiale in seguito al congresso cat. di Roma del 1950. Attraverso il contatto con riviste d’oltremare si giunse alla traduzione e occasionalmente alla totale rielaborazione di sussidi, come fu per i​​ Catechista Workbooks​​ 1945-1963. Le iniziative personali sembravano avere maggiore influsso che non i libri.

a)​​ La persistente insoddisfazione, dopo il 1957, di fronte all’uso del tradizionale catechismo nella scuola, indusse alcune scuole di religiosi ad adottare la traduzione inglese del​​ Catechismo tedesco​​ (1955).

b)​​ La visita di Clifford Howell nel 1957 incoraggiò l’uso di nuove traduzioni della Bibbia e l’introduzione di un panorama della storia della salvezza elaborato dal medesimo nel suo volume​​ The Work of Our Redemption.​​ c) John F. Kelly, sacerdote di Melbourne, ispettore scolastico e autore, organizzò corsi settimanali di teologia e di Scrittura per religiose (1954-1963) e preparò il terreno all’accoglienza della C. kerygmatica, già presente attraverso l’uso di materiale d’oltremare.

d) Nel 1959 la Conf. Episc. autorizzò John F. Kelly a elaborare un​​ Catechismo australiano.​​ Questo lavoro — influenzato dalle visite dell’autore a centri europei e nord-americani — uscì in due volumi: 1962 per la scuola elementare; 1963 per le scuole secondarie. Fu accompagnato da manuali per gli insegnanti. Così fu saldamente stabilita la C. → kerygmatica nelle scuole australiane. Altri quattro libri per i bambini e le prime classi delle elementari furono prodotti da insegnanti di religione sotto la guida di Kelly, e offrirono un corso completo per l’età 6-14 anni, e) Durante due visite (1959-1961) J. Hofinger, S.J., tenne corsi prolungati sulla C. kerygmatica, e raccomandò la già nota opera di Sr. Maria de la Cruz,​​ On Our Way.​​ Gli scritti di → Hofinger ebbero un notevole influsso.

2.​​ Dal Catechismo australiano a “The​​ Renewal​​ of the Education of Faith”. Il decennio ’6O-’7O, sotto la spinta del Concilio Vaticano II, conobbe un forte sviluppo, ma anche crescenti controversie. Il successo del​​ Catechismo australiano,​​ fra l’altro, accentuò l’assenza di sussidi per le secondarie superiori. Tentativi per produrre nuovi corsi “ufficiali” fallirono, ad eccezione del corso​​ Come Alive,​​ incentrato sulla vita. Oltre ad autorizzare questo corso, la Coni. Episc. pubblicò anche la traduzione del documento cat. italiano​​ The Renewal of the Education of Faith​​ (RdC), come raccolta di princìpi cat.

a)​​ Il movimento cat. era sostenuto dal personale direttivo che aveva fatto gli studi a Lumen Vitae o in altri centri. La visita di Marcel → Van Caster, del centro Lumen Vitae, nel 1966-1967 incoraggiò la C. “incentrata su temi” o “incentrata sulla vita”, di cui c’erano già tentativi a livello locale.

b)​​ Lo sviluppo del “seminar movement” (studio concentrato di qualche tema in un pomeriggio o in una serata, invece che in una classe scolastica), e quello successivo complementare, il “camp movement”, staccò la C. degli adolescenti da programmi formali e istituì una nuova corrente.

c)​​ Il “Cats 1 Seminar” (gen. 1971) dei Fratelli Maristi offrì un forum nazionale per discutere sulla C. incentrata sulla vita, e in modo particolare offrì la base per il vol.​​ Come Alive.

d)​​ Come giustificazione teologica della C. incentrata sulla vita fu citata frequentemente la​​ Theology of Revelation​​ di Gabriel Moran. Tra i materiali di produzione locale ebbe grande influsso​​ Move Out,​​ con​​ YAnnals Supplement.

3.​​ Dal DCG fino ad oggi: 1971-1984.​​ Di fronte alle continue controversie sulla C., la Coni. Episc. australiana adottò i princìpi del DCG:

— fondando, nel 1973, il National​​ Pastoral​​ Institute, come centro della formazione cat. in Australia, sotto la direzione di John F. Kelly;

— pubblicando, tramite il suo Education Committee (1976),​​ We Preach Jesus Christ as Lord,​​ come direttorio cat. australiano;

— creando presso la National Catholic Education Commission un Religious Education sub-committee.

a)​​ Il forum nazionale che ebbe maggiore influsso fu il congresso della Confraternity of Christian Doctrine a Melbourne (1973), con interventi di​​ D.​​ S. Amalorpavadass​​ (Bangalore)​​ e altri membri dell’East Asian​​ Pastoral Centre.

b)​​ Numeri crescenti di sacerdoti e religiosi fecero gli studi all’estero, soprattutto in centri di lingua inglese negli USA, Canada, Manila (EAPI) e Irlanda.

c)​​ Le diversità di opinioni nei confronti della priorità pastorale da dare alle scuole cattoliche, le quali educano soltanto una minoranza dei cattolici, furono focalizzate sulle riviste e nel symposium “Catholic Education: Where is it Going?”.

d)​​ Studi su Religious Education provenienti dalla Lancaster University (GB) ebbero influsso sull’introduzione del modello curricolare da parte delle autorevoli​​ Guidelines for Religioni Education​​ (Melbourne), per programmi di C. scolastica.

e)​​ Sotto l’impulso del documento della S.C. per l’Ed. Catt. su​​ La scuola cattolica​​ (1977), ricevette crescente attenzione il carattere “cattolico” di detta scuola.

f)​​ A causa del decrescente numero di religiosi nelle scuole si diede priorità all’incremento della formazione degli insegnanti di religione — precedentemente curata dagli ordini religiosi — nei “colleges” statali per la formazione degli insegnanti, in cui è offerto un servizio di formazione pre-catechetica agli studenti laici.

II.​​ L’ir nelle scuole statali e iniziative cat. per i fanciulli fuori delle scuole cattoliche

Anche se la legge promulgata nel 1901 per l’educazione nelle scuole statali non intendeva escludere l’IR, di fatto ciò si è spesso verificato. Alcuni stati permisero un IR “generico”, distinto da quello “confessionale”; però non riuscirono a trovare insegnanti regolari per tale insegnamento. Dal 1973 ogni stato ha applicato una disposizione del governo favorevole all’educazione religiosa, ma soltanto due stati avviarono curricoli sperimentali per la scuola elementare e quella secondaria. Eccezione fatta per la religione che viene insegnata nelle materie sociali a livello della scuola elementare, e in studi biblici in vista degli esami pubblici, come pure per certi corsi a livello delle secondarie superiori, è ben scarso l’incremento della “educazione religiosa”, salvo nelle condizioni particolari che ora diremo.

1.​​ Negli anni ’50 si creò un forte movimento nazionale con l’intento di ampliare la formazione cat. in vista del rapido aumento del numero di fanciulli cattolici che frequentavano scuole statali. Il vescovo (più tardi cardinale) Freeman di Sydney diede slancio a questo lavoro sotto il titolo generale “Confraternity​​ of Christian​​ Doctrine”​​ (CCD). Quanto a finalità e direzione la CCD è un organismo nazionale. Ma a causa della diversa legislazione in ciascuno stato, essa funziona sia a livello diocesano che statale. Fra le sue iniziative si possono menzionare:

lavoro cat., una volta la settimana, su base scolastica e durante l’orario scolastico, supposto che altre confessioni religiose vogliano contemporaneamente servirsi della stessa opportunità;

insegnamento religioso generale, per es.​​ Religion in life​​ impartito nelle scuole, qualora la legge lo permetta, e programmi esplicitamente cat. organizzati a livello parrocchiale;

— incontri occasionali organizzati da scuole in vista di attività cat. extrascolastiche;

— corsi per corrispondenza per le zone distanti.

2.​​ Le principali attività della CCD sono: — corsi per la formazione dei catechisti; — équipes missionarie motorizzate, che lavorano fuori dei centri formativi, per portare le scuole a un livello regolare;

— équipes locali per la produzione di materiali cat. Basate inizialmente su materiali d’oltremare, le produzioni locali quali​​ Move Out, Joy for Living, Let’s Go Together​​ risultarono così ben adattate ai destinatari che oggi sono largamente adottate nelle scuole cattoliche.

3.​​ Le regioni isolate ricevono corsi per corrispondenza, che coinvolgono i genitori insieme con i fanciulli.

4.​​ “Dove Publications” è diventato la fonte principale di nuovi materiali e nuovi orientamenti.

III.​​ Organizzazione della C.​​ per diverse categorie di​​ destinatari

Malgrado i tentativi per facilitare il coordinamento a livello nazionale (cf 1.3), la distribuzione geografica dei cattolici fa sì che risulti più facile l’organizzazione a livello diocesano o a livello di ogni stato. Normalmente ogni diocesi dispone del proprio Education Office, di un direttore della CCD (→ Confratemity of Christian Doctrine) e in misura crescente anche di un Director of Adult Education. L’organizzazione pratica si realizza normalmente a livello delle parrocchie o per mezzo di programmi a livello regionale.

1.​​ L’educazione degli adulti costituisce la principale novità cat. degli ultimi 15 anni. Prima la vita cattolica degli adulti era spesso fondata sulle associazioni e su programmi formativi per catechisti. Attualmente i programmi della quaresima e dell’avvento, il Rito dell’iniziazione degli adulti (RICA), corsi biblici e lo studio di temi sociali sono caratteristici per la formazione degli adulti. Corsi di perfezionamento vengono offerti in numero sempre più abbondante per mezzo di seminari e di istituti di formazione permanente.

2.​​ A tutti i livelli vi è stato un notevole arricchimento attraverso la produzione di materiale di aggiornamento.

3.​​ L’incremento di corsi di formazione permanente nella fede rimane un’importante priorità come continuazione dei programmi destinati ai giovani; come aiuto per educare i cattolici ad assumere nuove responsabilità; come aiuto per risolvere le controversie​​ cat.​​ degli ultimi anni.

Bibliografia

1.​​ Fonti.​​ Catholic Catechism Books,​​ 2​​ vol., Sydney, E. Dwyer, 1962-1963;​​ Catholic Catechism, Teacher’s Books,​​ 2 vol.,​​ ivi,​​ 1962-1963;​​ Come Alive,​​ ivi,​​ 1970;​​ The Renewal of the Education of Faith,​​ ivi,​​ 1970;​​ We Preach ]esus Christ as Lord,​​ ivi,​​ 1976.

2.​​ Studi.​​ Sr. Mary Ambrose,​​ Young Married Couple​​ Move Out”,​​ in​​ Our​​ Apostolato”​​ 15 (1967) 84-88; P. Crudden,​​ Fr. Van Caster’s Melbourne Seminar,​​ ibid., 75-78; G. Eastman (ed.),​​ Towards a New Era in Religious Education,​​ Victoria, Cripac Press, 1972; A. Hamilton,​​ What’s been Happening in R.E.,​​ Melbourne, Dove Publications, 1981; J. Hofinger,​​ The New Australian Catechism,​​ in​​ Lumen Vitae​​ 18 (1963) 529-538; C. Leavey,​​ Australia-. Some Issues Facing the Church,​​ in​​ Pro Mundi Vita» (1980), sept.; G. Rossiter,​​ Stifling Union or Creative Divorce,​​ in «Word in Life» 29 (1981) 162-173; Id.,​​ Review of Australian Research Related to Religious Education in Schools,​​ Leichardt, National Catholic Research Council, 1984; G. Rummery,​​ Catechesis and Religious Education in a Pluralist Society,​​ Sydney, E. Dwyer, 1975; Id.,​​ Catechesis and School,​​ in «Word in Life» 26 (1978) 90-93.

Gerard Rummery

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1.​​ In Austria l‘IR scolastico ha una lunga tradizione. Oggi come prima​​ l’IR​​ figura fra i servizi che la Chiesa offre alla gioventù e all’istituzione scolastica. Le scuole sono divise secondo il livello formativo (scuola dell’obbligo, scuole secondarie, scuole superiori) e secondo le finalità (formazione generale, scuole professionali, formazione degli insegnanti e degli educatori, accademie e istituzioni parallele). Dopo la quasi totale soppressione dell’IR nel periodo nazista, dal 1945​​ l’IR​​ è nuovamente presente nei diversi tipi di scuola, di cui è parte integrante, basato sulla costituzione e sulla legge (H. Schwendenwein,​​ Religion​​ in​​ der Schule – Rechtsgrundlagen,​​ Graz, 1980; H. Schnizer,​​ Juristische Perspektiven des 'Verhältnisses von Kirche und Staat,​​ nel vol. E.​​ J. Korherr (ed.),​​ Ja zum Religionsunterricht,​​ Graz, 1978, 61-78).​​ L’IR è​​ materia obbligatoria​​ (con due ore settimanali durante tutto l’anno) per tutti gli studenti che appartengono a una confessione religiosa riconosciuta. I genitori, e dal 14° anno in poi gli stessi studenti, possono chiedere l’esonero durante i primi dieci giorni dell’anno scolastico. La percentuale di coloro che richiedono l’esonero fluttua da meno dell’1% (scuola elementare) fino a un massimo del 13% (ultimi anni delle scuole secondarie). Per le scuole professionali dell’obbligo (= scuole abbinate con una professione)​​ l’IR​​ è​​ materia opzionale​​ in sette dei nove​​ Länder​​ dell’Austria.

L’organizzazione, la direzione e l’ispezione​​ dell’IR scolastico sono curate dalle Chiese. Esse hanno anche la responsabilità per i programmi unitari per tutta l’Austria, come pure per i testi di religione che, a spese dello Stato, sono gratuitamente messi a disposizione degli studenti.

Gli​​ insegnanti, di religione​​ sono ecclesiastici o laici; possono essere in un rapporto di lavoro con la Chiesa oppure con lo Stato. In ambedue i casi però vengono pagati dallo Stato. Un fatto caratteristico è il forte aumento degli insegnanti laici, i quali sono anche associati alla programmazione, alla formazione e all’ispezione. Ogni insegnante di religione ha bisogno del certificato di​​ idoneità​​ (qualificazione) e della​​ missio canonica.

Con​​ l’IR​​ sono connessi anche certi​​ esercizi religiosi​​ (il numero differisce notevolmente nei diversi​​ Länder​​ dell’Austria), quali per​​ es.​​ celebrazioni per l’apertura dell’anno scolastico, liturgie del Natale, della Pasqua, celebrazioni di chiusura dell’anno scolastico, ecc. La legge garantisce sia agli insegnanti che agli allievi la libertà di partecipare o meno.

2.​​ L’organizzazione dell’IR cattolico è affidata, in ogni diocesi, allo “Schulamt”​​ (ufficio per la scuola) del vescovo. Per il coordinamento esiste dal 1982 un “Interdiözesanes Amt für Unterricht und Erziehung”​​ (Ufficio​​ interdiocesano per​​ la scuola e l’educazione,​​ Vienna).

3.​​ Accanto​​ all‘IR​​ esiste una molteplicità di C.​​ (Gemeindekatechese)​​ a livello delle parrocchie o a livello regionale. Le più antiche di queste forme di C. (per​​ es. Christenlehre​​ [dottrina cristiana] nello​​ Steiermark; Hauslehre​​ [insegnamento impartito a casa] a​​ Salzburg)​​ risalgono con una ininterrotta tradizione fino al tardo medioevo​​ (Christenlehren​​ in​​ der Steiermark​​ [Berichte],​​ in “Christlich-pädagogische Blätter» 93 [1980]​​ 282283;​​ 318-319; 94 [1981] 21;​​ A.​​ Russi – J. Hofmann,​​ Hauslehren in Salzburg,​​ ibid. 94 [1981] 96-100).​​ Altre ore di religione (per fanciulli e giovani nelle parrocchie) hanno la loro origine nelle associazioni per fanciulli e giovani già esistenti prima della 2a​​ guerra mondiale. Si sono consolidate e hanno assunto forme stabili nel periodo postbellico. I rami centrali sono, a livello delle parrocchie, l’istruzione per la → prima confessione e per la → prima comunione. Così pure l’insegnamento per la confermazione, che dopo il 1965 quasi ovunque si è stabilito sotto forma di un catecumenato della → confermazione; esso dura diversi mesi e si serve di assistenti della confermazione, generalmente giovani. Dopo i Sinodi diocesani postconciliari (indicazione precisa delle fonti in​​ Ö.K.B.E.​​ [ed.],​​ Österreichisches​​ Katechetisches​​ Direktorium für​​ Kinder​​ und Jugendarbeit,​​ Wien, 1981, 97-100),​​ la​​ C.​​ degli adulti è oggetto di continua promozione. Essa comprende i colloqui in preparazione al battesimo, che si tengono nella parrocchia e nelle famiglie; i corsi per la preparazione al matrimonio; serate per genitori e famiglie; serate bibliche, ecc.; anche “C. degli anziani»; corsi teologici per adulti; trasmissioni radiofoniche e televisive. Essa è basata sulla libertà di espressione religiosa, un diritto che è fondato nella costituzione. A parte alcune dichiarazioni di principio nei Sinodi postconciliari, solo nella diocesi di Graz-Seckau esiste un​​ Diözesankonzept für Gemeindekatechese​​ (Progetto diocesano per la C. parrocchiale;​​ cf​​ Verordnungsblatt für​​ die​​ Diözese Graz-Seckau”, 1980, n. 47).

Le direttive o i programmi promulgati da diverse sezioni dell’Azione Cattolica hanno prevalentemente carattere orientativo. Normalmente la responsabilità e la programmazione della C. parrocchiale è affidata ai parroci e ai consigli parrocchiali. Un fatto caratteristico per tutte le forme di C. parrocchiale è la progressiva partecipazione dei laici, i quali (sotto l’influsso della teologia della comunità) sono sempre più consapevoli della loro responsabilità cat. Va segnalato in particolare lo sforzo per intensificare maggiormente la C. dei genitori (Katechetisches​​ Institut Wien​​ [ed.],​​ Eltern als Katecheten,​​ Wien, 1980). In​​ tutte le diocesi la responsabilità​​ e​​ la cura​​ della C.​​ parrocchiale è affidata all’ufficio pastorale diocesano. All’animazione spirituale della C. parrocchiale contribuiscono anche le facoltà di teologia, e l’Istituto pastorale austriaco (Vienna) organizza ogni anno per tutta l’Austria giornate pastorali, che hanno una certa ripercussione sulla C. parrocchiale​​ (cf​​ J. Wiener – H. Erharter [ed.],​​ Kinderpastoral,​​ Wien,​​ 1982).

4.​​ Per ciò che riguarda l’IR in Austria, vi sono differenze con la situazione di molti​​ Länder​​ della Germania. Sia dal punto di vista della legge che dal punto di vista delle attese dei genitori e degli studenti, l’IR è inteso come C. Ovviamente si è consapevoli che l’IR non potrà mai coprire l’intero campo della C., e che richiede come fondamento una C. viva a livello delle parrocchie. Si verifica lo spostamento da una Chiesa in cui la C. è privilegio dei sacerdoti verso una Chiesa in cui tutti i membri si impegnano per la C.

Si incomincia appena a intravedere quali siano le conseguenze di questo cambiamento per la formazione dei sacerdoti e dei catecheti laici (cf E. J.​​ Korherr,​​ Der Priesterkatechet,​​ in “Christlich-pädagogische Blätter”​​ 93 [1980] 392-401;​​ Eltern als Katecheten,​​ cit.).

5.​​ Nel periodo successivo al 1945 la struttura interna della C. fu fortemente caratterizzata dall’influsso della “kerygmatica formale” del periodo 1900-1938. Il principale rappresentante di questo movimento in Austria fu Wilhelm​​ Pichler​​ (1862-1939). Il suo libro​​ Kleines Katholisches Keligionsbüchlein​​ (Libretto della religione cattolica, 1912') fu tradotto in più di 60 lingue, e fu adoperato in Austria fino al 1972. I due catechismi tematici di L. Lentner (n. 1908) e di J.​​ Klement​​ (1896-1980), pubblicati nel 1959, sono fortemente segnati da questo movimento. Il “rinnovamento kerygmatico dei contenuti” iniziato da → J. A.​​ Jungmann​​ (1889-1975) ha avuto un influsso modesto sulla prassi. Promotori di questo rinnovamento furono Franz Michel Willam (1894-1983) e Georg​​ Hansemann​​ (n. 1913). Le loro opere hanno avuto un grande influsso in Austria soprattutto a partire dal 1960.

Anche l’attività cat. di → M. Pfliegler​​ (18911972)​​ fino al 1970 circa ha avuto un grande influsso sull’IR e sulla C. parrocchiale. La fase di un più forte orientamento sulla Bibbia è stata di breve durata (Albert​​ Höfer,​​ n. 1932). Si affermò invece la ricerca di una correlazione tra “fedeltà a Dio” e “fedeltà all’uomo” (CT 55). Il rinnovamento dell’IR scolastico è caratterizzato da diverse fasi, che si esprimono nei nuovi programmi per la scuola elementare (1968), poi per altre scuole (1977; 1983), nei nuovi testi di religione, e nel Direttorio Cat. dell’Austria​​ (Österreichisches​​ Katechetisches​​ Direktorium für​​ Kinder​​ und Jugendarbeit,​​ Wien, 1981).​​ Accanto ai collegamenti tradizionali tra IR e liturgia, vengono ora maggiormente accentuati nell’IR e nella C. parrocchiale i collegamenti tra C. e → Diaconia-Carità​​ (cf​​ E. J. Korherr,​​ Katechese und Caritas,​​ in “Christlich-pädagogische Blätter» 94 [1981] 326-339; Id.,​​ Religionsunterricht und Katechese im Dienste der Brüderlichkeit,​​ nel vol.​​ J. Marböck [ed.],​​ Brüderlichkeit,​​ Graz, 1981; F. Mayer,​​ Einladung zur Tat. Ein Kreativkonzept für die religiöse Erziehung,​​ Wien, 1976).

6.​​ Inizi di un pluralismo​​ delle​​ scuole​​ cat.,​​ dovuti​​ per es.​​ a una concezione che si basa sulla psicologia gestaltistica (A.​​ Höfer,​​ 1982) e a tentativi di introdurre nuovi metodi (dinamica di gruppo, interazione incentrata su temi, ecc.) ebbero una certa risonanza. Finora però tutto è rimasto circoscritto a piccole regioni. Invece l’IR scolastico attribuisce una progressiva importanza al collegamento tra fede e cultura, alla partecipazione degli studenti nella programmazione e nell’impostazione dell’IR, e all’utilizzazione critica dei molteplici mezzi audiovisivi. Per la loro approvazione fu creata una specifica “Interdiözesane Medienkommission”​​ (Commissione interdiocesana per i mezzi audiovisivi), e centri “audiovisivi” diocesani per il prestito. Rispetto all’IR, la C. parrocchiale è poco organizzata a livello nazionale. Fino al 1968 si orientò prevalentemente sui metodi dell’IR scolastico. Dopo quel periodo appaiono in misura crescente itinerari e metodi propri, soprattutto nella C. dei giovani.

7.​​ La formazione dei catecheti ha luogo presso le facoltà teologiche delle quattro università statali, presso le sei​​ Hochschulen​​ (Scuole Superiori) della Chiesa, in quattro Accademie di pedagogia religiosa , e anche presso il Seminario per professioni ecclesiali di Vienna (formazione non accademica di assistenti pastorali, assistenti giovanili). Per insegnanti di religione nelle scuole dell’obbligo esistono tre corsi per corrispondenza. Per la formazione dei catecheti volontari nella C. parrocchiale esistono “corsi di teologia per laici”; soprattutto a Vienna si offrono corsi appropriati di pastorale e di catechetica. Per la maggior parte però la formazione e l’assistenza dei catechisti volontari nelle parrocchie è nelle mani del clero parrocchiale. Per​​ aggiornamento​​ soprattutto degli insegnanti di religione tra il 1977 e il 1983 furono creati otto istituti diocesani di pedagogia religiosa​​ 

8.​​ La C. scolastica come quella extra-scolastica è sensibilmente aperta verso impulsi provenienti da altri paesi; nello stesso tempo cerca di rispondere alla particolare​​ situazione austriaca.​​ Questa situazione ha molto in comune con le caratteristiche che valgono per tutto il centro europeo (per es. secolarizzazione). In molti settori però le vitali tradizioni austriache sono motore e motivazione per uno sviluppo autonomo della C. nella scuola e nella comunità parrocchiale. La caratteristica dominante degli ultimi decenni è quella di una continua crescita, non di rotture rivoluzionarie. Accanto ai molteplici aspetti positivi si presentano oggi anche numerosi problemi: dal 1970 il sistema scolastico austriaco è coinvolto in un permanente processo di rinnovamento, che in molti aspetti si ripercuote sull’IR. Inoltre le trasformazioni sociali (per es. la mutata struttura del villaggio) hanno un notevole influsso sulla pastorale e sulla C. della parrocchia. Il pluralismo in materia di fede e di visioni della vita richiede una crescente differenziazione, che in mezzo alla pluralità esteriore e interiore cerca di conservare l’unità, non già l’uniformità.

La flessione nell’appartenenza alla Chiesa è poco rilevante (1983: 33.487 uscite; 33.515 entrate), ma soltanto una piccola parte dei battezzati partecipa costantemente e regolarmente alla vita parrocchiale. La visita del Papa e il Katholikentag (giornata dei cattolici) del 1983 hanno manifestato in modo impressionante — per alcuni anche con disagio — che la Chiesa è una realtà viva anche in molti austriaci che non sono attivamente impegnati nelle organizzazioni dell’azione cattolica. Questo richiede che vengano cercate nuove vie per la C. ai cosiddetti “cattolici lontani”, che rischiano di restar isolati dalla loro Chiesa a causa del disinteressamento delle comunità parrocchiali. Nel futuro anche la C. dei giovani dovrà in misura crescente, fuori della scuola, dedicarsi a quella maggioranza di giovani battezzati che non fanno parte dei gruppi giovanili ecclesiali. Apertura e disponibilità sono generalmente presenti, come risulta da iniziative isolate di parrocchie con un grande impegno nella C. dei giovani, o da gruppi carismatici. Un ostacolo non indifferente è spesso l’invecchiamento dei pastori e il troppo rigido attaccamento a forme tradizionali e “ufficiali” di pastorale giovanile.

Dato l’invecchiamento della popolazione austriaca, la C. degli anziani diventerà sempre più importante. Attualmente però c’è soltanto un inizio. Quanto alla struttura sociale, si fa sempre più chiara la necessità di elaborare sussidi e programmi cat. per gruppi particolari e per particolari situazioni della vita (divorziati, autodidatti, drogati, vittime di sette religiose, ecc.).

Infine c’è una crescente consapevolezza che la responsabilità dell’Austria per l’unità spirituale dell’Europa, per il terzo mondo, per la pace, per l’ambiente, deve figurare tra i compiti della C. Lo stesso vale per l’impegno permanente in favore della fede, della speranza, della carità, dell’ecumenismo e della libertà.

Bibliografia

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Edgar J. Korherr

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AUSTRIA
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