HANDICAPPATI FISICI

 

HANDICAPPATI FISICI

1.​​ L’aspetto caratteristico dell’handicap fisico si può descrivere molto in generale come limitazione dell’autonomia personale. L’handicap corporeo conduce a un permanente confronto con il mondo in libero movimento.

In generale, l’handicap fisico è vissuto molto negativamente accompagnato da una grande dose di aggressività o di sarcasmo sublimato. L’intervento ortopedagogico mira all’accettazione di sé, ricercando anche nuove forme, necessariamente limitate, di partecipazione alla vita normale.

2.​​ La C. deve portare un messaggio di liberazione accentuando la liberazione spirituale per la forza dello Spirito di Gesù. Cercherà di interpretare gli sforzi terapeutici e i risultati che su questo piano si raggiungono quali segni di un movimento verso una esistenza integra. Non meno che per gli altri handicap, gli handicappati fisici sono confrontati con la loro figura frustrante. È importante che la C. faccia scoprire che Gesù non si fermò mai all’aspetto esteriore della diversità, ma che ha sempre coinvolto pienamente l’handicappato o il malato nella speranza della liberazione dal male. Gesù li situava su un piano più profondo rispetto a quello della corporeità. Li incontrava anche nel cuore e nello spirito creatore dell’uomo.

Anche gli interventi fisioterapeutici, che mirano alla liberazione corporea, possono offrire la prospettiva di liberazione spirituale attraverso la visione cristiana della vita e della morte.

Più che per le altre forme di handicap, la prospettiva della morte costituisce una realtà amara, e spesso si annuncia prematuramente. Inutile sottolineare che si tratta di un tema caratteristico della C. speciale.

Bibliografia

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Ferdinand Devestel

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