FORMAZIONE PERMANENTE

In senso stretto, per FP (detta anche Educazione P) si intende il processo educativo “nella totalità dei suoi aspetti e delle sue dimensioni, nella continuità ininterrotta del suo sviluppo, dai primi istanti dell’esistenza fino agli ultimi, e nell’articolazione intima e organica dei suoi diversi momenti e delle sue fasi successive” (Legrand 1973). In senso più ampio, la FP è spesso intesa come sviluppo della formazione di base, per adeguarla alle situazioni professionali ed esistenziali sempre cangianti. In ogni caso, con la FP si vuole superare la concezione e la prassi di un’educazione attuata in un periodo più o meno lungo dell’età evolutiva, durante la quale si dovrebbe imparare tutto ciò che serve per la vita.

1.​​ Anche se l’istanza di FP “dalla culla alla tomba” non è sfuggita alla riflessione di filosofi e pedagogisti di tutti i tempi (Platone, Comenius), essa si è affermata come ineludibile nell’epoca moderna, sotto la spinta delle rapide e profonde trasformazioni in campo scientifico, tecnologico e socio-culturale, che hanno modificato i concetti stessi di educazione, scuola, maturità, insegnamento-apprendimento.

2.​​ In termini operativi, le istanze della FP si traducono non soltanto nella estensione cronologica della formazione (continua), ma anche nell’alternanza scuola-lavoro (ricorrente) e soprattutto nel modo diverso di concepire e di attuare l’educazione: non come trasmissione di contenuti già confezionati, bensì come un processo continuo di acquisizione di capacità-abilità aperte a successivi sviluppi e approfondimenti.

3.​​ Nel campo dell’educazione alla fede, l’istanza della FP ha portato al superamento della concezione (ma non ancora della prassi) riduttiva di una formazione incentrata prevalentemente sui fanciulli (cf RdC​​ 123141;​​ DCG 77-97; EN 49-55; CT 38-45), con interventi successivi di semplice richiamo, o di “perseveranza” in ciò che si è appreso. “Occorre, invece, comprendere che in tutte le età il cristiano ha bisogno di nutrirsi adeguatamente della Parola di Dio” (RdC 124).

4.​​ Le ragioni addotte per tale cambio di prospettiva non sono soltanto di tipo socio-culturale (“Oggi, più che in altri tempi, la C. per tutti i battezzati è compito urgente della comunità cristiana”, RdC 123; cf DCG 2-9), ma anche di tipo teologico: la fede come processo dinamico di crescita e di approfondimento di un’adesione personale a Dio che si rivela (cf RdC 36-38). Per cui tutti i credenti hanno bisogno di essere continuamente catechizzati, anzi “evangelizzati” (EN 58).

5.​​ Si tratta perciò di dar vita a un piano operativo di FP concepita come un processo continuo di maturazione alla fede, adeguato alla varietà delle situazioni:

— sia in prospettiva diacronica: fanciullezza, adolescenza, giovinezza, vita adulta, terza età (cf RdC 134-139; DCG 77-95; CT 38-44);

— sia in prospettiva sincronica: prima iniziazione e successive tappe di sviluppo, catechesi sistematica e occasionale, insegnamento scolastico, associazioni e movimenti, itinerari catecumenali, scuole di teologia e C. specializzata (cf RdC 128-132; EN 49-58; CT​​ 4649).

6.​​ Nell’ambito di una FP che abbracci in modo organico tutte le età, oggi si tende a privilegiare gli adulti, considerati “in senso pieno i destinatari del messaggio cristiano” (RdC 124). Il che non esclude il diritto-dovere delle altre età di essere illuminate dalla Parola di Dio, ma sottolinea l’esigenza di un processo di maturazione alla fede che abiliti il cristiano a “dar ragione della propria speranza”, rispondendo alle svariate sfide del mondo attuale (cf GS 4).

7.​​ Sul piano pratico, le realizzazioni finora registrate nelle varie comunità ecclesiali non sembrano soddisfacenti, anche per lo scarso approfondimento pedagogico, pastorale e teologico del concetto stesso di FP: delle sue motivazioni, oltre che dei suoi contenuti e dei suoi metodi.

Bibliografia

Catechesi ed educazione permanente alla fede,​​ in «Evangelizzare» 2 (1974) 8, 6-62;​​ Conseil​​ de​​ l’Europe,​​ Éducation​​ permanente.​​ Rapport​​ final,​​ Strasbourg, 1978; A. J. Cropley et al. (ed.),​​ Lifelong. education:​​ a​​ stock-taking,​​ Hamburg,​​ Unesco,​​ 1979; M. Debesse – G. Mialaret (ed.),​​ Educazione permanente e formazione continua,​​ Roma, Armando, 1980;​​ F.​​ M. De​​ Sanctis,​​ L’educazione permanente,​​ Firenze, La Nuova Italia, 1979;​​ P.​​ Legrand,​​ Introduzione all’educazione permanente,​​ Roma, Armando, 1973; A. Lorenzetto,​​ Lineamenti storici e teorici dell’educazione permanente,​​ Roma, Studium, 1976;​​ M.​​ Matos,​​ La​​ formation​​ permanente de la fe,​​ in «Teologia​​ y​​ Catequesis” 1 (1982) 213-222; D. Piveteau,​​ L’Église, les adultes​​ et la​​ formation​​ permanente,​​ in “Catéchèse”​​ 15 (1975) 59, 161-176.

Luciano Borello

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