CATECHISMO DI PERSEVERANZA
Si cominciò a chiamare così, soprattutto in Francia, il CM rivolto ai fanciulli che avevano già ricevuto la prima comunione. Prima del decreto Quarti singulari del 1910, sulla comunione precoce, essa avveniva verso i 12 anni, e così questa “continuazione” del CM comprendeva gli adolescenti dai 12 ai 18 anni circa. La denominazione suggeriva implicitamente che l’edificio della formazione (o iniziazione) cristiana era ormai essenzialmente completo e il “compito cat.” assolto una volta per tutte, bisognoso solo di “manutenzione” o di qualche ritocco, ma soprattutto di “perseveranza”. A questo tipo di C. erano dedicati i CM “maggiori” (la parte più ampia) del Catechismo Piemontese-Lombardo del 1896 e del → Catechismo di Pio X del 1905. Erano preceduti dal CM per la prima confessione (verso i 7 anni) e la prima comunione.
Per Dupanloup (1869) i CM essenziali, come istituzione e come libro, sono tre: CM dai 7-8 fino ai 10-11 anni; un grande CM di perseveranza per quelli che hanno già fatto la prima comunione, e fino al matrimonio; e un CM di prima comunione, per la preparazione immediata, che durava due o tre mesi con riunioni due o tre volte alla settimana. Al CM di perseveranza egli dedica il libro 5° (oltre 50 pp.) del suo trattato L’opera per eccellenza, insistendo sulla necessità del completamento dell’opera di formazione, che non può aver raggiunto la solidità e profondità necessarie nell’età della fanciullezza.
Da quando, in diversi paesi (come in Italia), si è spostata l’età della → confermazione dai 6-7 ai 10-12 anni, si è indicata la stessa necessità parlando di una C. del “postcresima”, espressione che sottintende ancora l’idea di un completamento più o meno a livello di “manutenzione”, e non di rifondazione della formazione cristiana parallela al rifondarsi della personalità a cominciare dall’età corrispondente al raggiungimento (sia pure graduale) delle capacità di collegamento dei fatti nella successione storica e del ragionamento logico-formale e poi formale. Oggi, almeno in teoria, il problema sembra superato dalla tesi della C. che si estende, in modo appropriato, a tutte le età dell’uomo. Ma i preconcetti e le abitudini secolari non si sradicano facilmente.
Bibliografia
F. Dupanloup, L'Oeunre par excellence, Paris, Douniol, 1869. Trad ital.: L'opera per eccellenza, 2 vol., Parma, Fiaccadori, 1870.
Ubaldo Gianetto