ATTEGGIAMENTI

 

ATTEGGIAMENTI

Il termine​​ atteggiamento​​ (attitude, actitud, Haltung) gode di un certo favore nell’ambito della riflessione e della prassi della C., soprattutto in rapporto agli obiettivi o → mete della C. Si parla in questo senso di suscitare, interiorizzare e maturare A. di → fede come l’obiettivo proprio dell’opera cat. E si può dire che parlare di C.​​ al servizio di A. di fede,​​ dove prima si diceva C. per le​​ conoscenze​​ della fede, caratterizza in qualche modo il rinnovamento avvenuto nei tempi recenti.

1.​​ Col termine​​ atteggiamento,​​ così com’è stato studiato dalle scienze psicologiche e sociali (e soprattutto dalla​​ psicologia sociale),​​ si intende generalmente una​​ disposizione,​​ un modo di essere, una​​ mobilitazione dinamica​​ della personalità che, nei confronti di una situazione di vita, coinvolge la sfera​​ conoscitivo-valutativa,​​ i processi​​ affettivi​​ e le tendenze​​ volitivo-operative:​​ “L’atteggiamento è più ampio della credenza: mentre quest’ultima si riferisce quasi unicamente alle fasi cognitive di una condotta, l’atteggiamento ingloba​​ momenti valutativi​​ ed una​​ disposizione prossima all’azione in armonia alle valutazioni date di una determinata situazione di vita,​​ non disgiunta da una intensa partecipazione emotivo-affettiva” (G. Milanesi 1970,​​ 6263).​​ . . '

Ci sono modi diversi di definire gli A., ma è abbastanza comune distinguervi​​ tre componenti​​ essenziali: quella​​ cognitiva​​ (conoscenze, informazioni, valutazioni, motivazioni); quella​​ affettiva​​ (sentimenti, emozioni, stati d’animo): e quella​​ conativa​​ o​​ comportamentale​​ (disposizione all’azione). Capita però alle volte di veder ridurre gli A. soltanto alla seconda componente (affettiva, cf J. E. Greer 1984).

2.​​ L’importanza e la convenienza di parlare di A. in sede cat. può risultare da diverse considerazioni:

— Da un punto di vista​​ teologico,​​ sembra possibile descrivere in termini di A. sia il fatto della​​ conversione,​​ sia il dinamismo cristiano centrale della​​ fede​​ (speranza e amore). In questo senso l’itinerario di crescita nella fede può essere descritto come un processo di interiorizzazione e maturazione di​​ A. di fede,​​ cioè di quell’insieme di conoscenze, valutazioni, sentimenti e disposizioni operative che contraddistinguono il modo cristiano di porsi davanti alla vita, di fronte alla realtà, alla luce e sull’esempio di Cristo.

— In sede di →​​ psicologia della religione​​ il concetto di A. è adoperato per esprimere il cammino della maturazione religiosa. Questo processo di maturazione può essere descritto come il passaggio dalla​​ religiosità spontanea​​ o dalla​​ credenza all’atteggiamento​​ religioso (cf G. Milanesi 1970; A. Vergole 1967,​​ 211213).

— Dal punto di vista​​ pedagogico,​​ risulta ricco di indicazioni operative e di valenza educativa il riferimento agli A. Questi infatti sono disposizioni non innate, ma​​ acquisite​​ (suscettibili quindi di influsso educativo); sono relativamente​​ stabili​​ (senza escludere la possibilità di cambiamento); e hanno generalmente il carattere della​​ centralità​​ nello sviluppo della personalità. Essi “hanno una funzione essenziale nel determinare il nostro comportamento: condizionano i nostri giudizi e le nostre percezioni, influenzano la nostra prontezza ed efficacia di apprendimento, ci aiutano a scegliere i gruppi ai quali unirci, le professioni che seguiamo e il nostro modo di vivere» (V. Volpe 1976, 141). Inoltre, l’esistenza negli A. delle tre componenti sopra citate permette anche di articolare l’intervento educativo ai livelli cognitivo, affettivo e comportamentale, in modo da poter ottenere il risultato, di grande valore pedagogico, della trasformazione e maturazione degli A.

3.​​ In rapporto alla C. il discorso degli A. interessa e incide concretamente da diversi punti di vista.

— In forma globale, non solo è possibile, ma ricco di indicazioni e conseguenze formulare gli obiettivi della C. in termini di A. di fede, in funzione cioè della conversione come atteggiamento fondamentale e delle conoscenze, disposizioni, affetti e comportamenti propri di un cammino di fede.

— In forma parziale e in sede di programmazione, si includono a volte gli A. come obiettivi da raggiungere, insieme agli obiettivi di ordine cognitivo (conoscenze) e di ordine operativo (azioni). In questo caso si parla di A. con riferimento quasi esclusivo alla componente​​ affettiva.

— In un orizzonte educativo più largo, si parla anche di A. in relazione alla C., in quanto questa deve influire e contribuire alla trasformazione e maturazione degli A. della persona, in vista di una sua crescita globale nel senso della fede.

Bibliografia

E.​​ Alberich,​​ Catechesi e prassi ecclesiale,​​ Leumann-Torino, LDC, 1982, 98-108;​​ J.​​ E.​​ Greer,​​ Attitudes,​​ in​​ J.​​ M.​​ Sutcliffe​​ (ed.),​​ A​​ Dictionary of Religious Education,​​ London, SCM Press, 1984, 30-32; G.​​ Milanesi,​​ Integrazione tra fede e cultura, problema centrale della pastorale catechetica,​​ in In.,​​ Ricerche di psico-sociologia religiosa,​​ Roma, PAS-Verlag, 1970, 61-75; R.​​ Tonelli,​​ Pastorale giovanile,​​ Roma, LAS, 1982, 160-168; A. Vergote,​​ Psicologia religiosa,​​ Torino, Boria, 1967; V. Volpe,​​ Atteggiamento,​​ in F. Demarchi – A. Ellena (ed.),​​ Dizionario di sociologia,​​ Roma, Ed. Paoline, 1976, 138-143; G. D. Wilson,​​ Atteggiamento,​​ in W. Arnold – I. J. Hysenck – R.​​ Meili​​ (ed.).​​ Dizionario di psicologia,​​ Roma. Ed. Paoline. 1975, 117-120.

Emilio​​ Alberich

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