EDUCAZIONE SESSUALE

1.​​ L’espressione ES può avere un significato generico e fare riferimento a tutto il complesso influsso educativo che favorisce la maturazione psicosessuale della persona in età evolutiva. Essa è però più spesso intesa in un significato più ristretto, che si riferisce a un fatto educativo di natura quasi esclusivamente cognitiva, finalizzato a una illuminazione dell’educando, circa i dinamismi biologici della sessualità umana. Tale illuminazione ha un valore educativo solo se personalizzata il più possibile, e quindi graduale e rispondente agli effettivi bisogni e domande almeno implicite dei ragazzi, e se accompagnata da un discorso, il più possibile onesto, sulla dimensione interpersonale e quindi specificamente umana della sessualità. I protagonisti ideali di questa forma di istruzione sono i genitori; di fatto essi però incontrano spesso, nell’espletamento di questo compito, difficoltà psicologiche non facilmente superabili. La scuola può svolgere allora una utile funzione complementare; al punto che oggi per ES si intende quasi esclusivamente questa forma di istruzione offerta in sede scolastica, e prevista dai programmi scolastici di molti paesi.

2.​​ Naturalmente anche quando la dimensione etica non entra esplicitamente come oggetto tematizzato di questo insegnamento, essa resta, alla maniera di un certo orizzonte implicito, e influisce in modo negativo o positivo, secondo la sua ispirazione, sugli educandi. Per questo, il problema della dimensione etica dell’ES non può essere eluso, in un discorso serio sull’ES stessa. Questa esplicitazione del discorso etico non contraddice necessariamente il carattere ideologicamente neutrale della scuola pubblica che dovrebbe riflettere nel suo interno il pluralismo etico, ideologico e religioso della nostra società. Dovrebbe infatti essere sempre possibile enucleare un quadro minimale di valori etici e sociali che goda del consenso di tutte le componenti della scuola (Mindestkonsens).

3.​​ La rilevanza etica dell’ES è la ragione più importante dell’interesse che per essa può avere la C. Anche la C. infatti propone una sua etica sessuale, che è parte integrante del messaggio morale cristiano (anche se tale morale sessuale è, nella sua materialità, prima ancora morale naturale o genericamente umana, piuttosto che specificamente cristiana). Le fonti di questo messaggio sono quelle proprie della C.: cioè la Bibbia, la tradizione e l’insegnamento della Chiesa. L’interferenza della C. su questo punto particolare con altre forme di istruzione e di educazione crea la necessità di un consapevole coordinamento. La C. guadagnerà in pertinenza ed efficacia se saprà agganciarsi ad esse e svolgere nei loro confronti un’opera di complemento, di approfondimento ed eventualmente di rettifica.

4.​​ Gli obiettivi di una vera ES non possono peraltro limitarsi al campo della cogniti vi tà, per quanto utile possa essere una franca e graduale illuminazione in questo campo. L’educazione è sempre anche formazione di specifiche abilità, in questo caso di atteggiamenti morali, sia generali (autocontrollo, altruismo, razionalità), sia specificamente connessi con la sessualità (castità intesa come controllo di sé al servizio dell’amore). Da questo punto di vista la C. si inserisce nella più generale formazione morale che si attua all’interno dell’educazione della fede. La fede non offre soltanto specifici contenuti normativi, ma anche orizzonti di significato e dinamismi educativi di particolare efficacia, tra i quali non vanno dimenticati i segni celebrativi della salvezza cristiana.

Bibliografia

J. M. Aubekt,​​ Sexualité, amour et mariage,​​ Paris, Beauchesne, 1970; L. Cian,​​ Informazione sessuale ed educazione all’amore,​​ Leumann-Torino, LDC, 1980; V. Costa,​​ Orientamenti per una psicopedagogia pastorale della castità,​​ Torino, Boria, 1966; G. Gatti,​​ Morale sessuale, educazione dell’amore,​​ Leumann-Torino, LDC, 1979; B. Strabilino,​​ Etica ed educazione sessuale,​​ Roma, Ed. Paoline, 1973; R. Za valloni – T. Fratini,​​ Educazione sessuale nella scuola,​​ Roma, Antonianum, 1974.

Guido Gatti

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