CATECHESI TRADENDAE

L’Esort. Apost. CT, emanata da Giovanni Paolo II il 16-10-1979 è il documento papale che conclude la IV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, celebratosi a Roma nell’ott. del 1977, il cui tema era: “La C. nel nostro tempo con particolare riferimento alla C. dei fanciulli e dei giovani”.

Questo documento ebbe un’origine alquanto fortunosa: preparato dal papa Paolo VI sul-

la base della documentazione lasciata dal Sinodo, riveduto da Giovanni Paolo I, venne finalmente pubblicato, dopo ulteriori revisioni, da papa Giovanni Paolo II (cf n. 4). Un testo di questo genere risulta — come era da prevedersi — alquanto composito; manifesta tuttavia una certa unità, almeno dal punto di vista dell’orientamento pastorale che intende privilegiare: quello cioè di collocarsi sulla scia dei documenti del Sinodo e a continuazione delle prospettive del DCG e della EN (nn. 2, 4, 17, 18) per promuovere nel campo della C. un cauto rinnovamento. La struttura della CT è abbastanza semplice. Dopo una breve introduzione sulla storia e sul significato del documento (nn. 1-4), affronta le seguenti tematiche: 1) Centro di ogni autentica C. è Cristo come Persona e come Mistero (nn. 5-9). 2) La C., diritto e dovere di tutta la Chiesa, deve rinnovarsi continuamente ma in modo equilibrato (nn.​​ 1017).​​ 3) Natura e compiti della C.; insistenza sulla completezza dei contenuti (nn. 18-25). 4) La fonte dei contenuti della C.: la Parola di Dio, contenuta nella Tradizione e nella Scrittura (nn. 26-34). 5). I destinatari della C.: tutti i fedeli (nn. 35-45). 6) Strutture e mezzi della C.: valorizzazione dei mass-media; i catechismi (nn. 46-50). 7) Il metodo della C.: l’acculturazione della fede; la religiosità popolare; la pedagogia della fede (nn. 51-61). 8) I responsabili della C. (nn. 62-71). La CT si chiude con due brevi cenni: il primo all’azione dello Spirito S. nella comunicazione cat. e il secondo alla devozione alla Madonna, Madre e modello del catechista (nn. 72-73).

Tutto il tessuto dottrinale della CT è determinato da due convinzioni fondamentali, enunciate in modo esplicito dal documento papale e presenti un po’ dovunque tra le righe: 1) La funzione fondamentale della C. è quella di​​ comunicare nella sua integralità la Rivelazione di Dio​​ (n. 30), perché solo così la C. raggiunge il suo fine, quello di essere vera “educazione della fede” (n. 30) e salva la legge-base dell’azione evangelizzatrice della Chiesa: fedeltà a Dio e fedeltà all’uomo in uno stesso atteggiamento di amore (n. 55). 2) L’esistenza di una​​ pedagogia originale della fede,​​ che trova il suo modello nella pedagogia di Dio e di Cristo, e che deve costituire il criterio supremo nell’utilizzazione delle scienze umane (psicologia, pedagogia, didattica, ecc.) nell’ambito della C. (n. 58).

Optando per una concezione larga di C. (n. 25), il Pontefice si dimostra disposto ad accettare buona parte delle istanze proprie del movimento cat. contemporaneo: la dimensione evangelizzatrice della C. (n. 19); la sua funzione di illuminazione della vita alla luce del messaggio evangelico (n. 22); il suo cristoccntrismo, che la rende comunicazione del mistero vivente di Dio e non di un corpo di verità astratte (nn. 6-7.26); il rispetto della gerarchia delle verità cristiane (n. 31); il principio pedagogico dell’adattamento del linguaggio (n. 59), ecc. Tutto questo però ad una condizione: che non si intacchi mai l’integrità dei contenuti, e che la C. si prenda carico di trasmetterli integralmente e in modo organico e sistematico. Il n. 30 è assai significativo a questo proposito. Ciò non toglie che la CT contenga pagine splendide sull’incarnazione del messaggio cristiano nelle culture (n. 53), sulla religiosità popolare (n. 54) e sulla dimensione ecumenica della C. (nn. 32-34). Si tratta insomma di un documento che, nel promuovere il rinnovamento della C., mette l’accento sulla sua funzione di comunicazione integrale, organica e sistematica dei contenuti della fede, facendone la condizione essenziale per la sua fecondità apostolica. Solo essendo veramente fedeli a Dio (integrità dei contenuti), si può essere fedeli all’uomo. Il DCG su questo punto era meno rigido.

Bibliografia

Johannes Paulus II,​​ Adhortatio Apostolica Catechesi Tradendae,​​ in AAS 71 (1979) 1277-1340. Trad. ital. in​​ Enchiridion Vaticanum,​​ vol. 6, Bologna, EDB, 1980, 1174-1291;​​ Catechesi tradendae.​​ Estudios,​​ in “Actualidad​​ Catequética” 20 ( 1980) 96, 73-182; G. Concetti (a cura di),​​ Evangelizzazione e Catechesi,​​ Milano, Massimo, 1980; A. Exeler,​​ Zur Freude​​ des​​ Glaubens hinfiihren,​​ Freiburg, Herder, 1980; G. Gatti,​​ Catechizzare con gioia,​​ Milano, Ancora, 1980; G. Groppo,​​ Cauto rinnovamento e integrità dei contenuti nella “Catechesi Tradendae”...,​​ in «Orientamenti Pedagogici» 27 (1980) 85-95; Istituto di Catechesi Missionaria (ed.),​​ Andate e insegnate.​​ Commenti all’Esort. Apost. “Catechesi tradendae”, Bologna, EMI, 1980; R.​​ Mareé,​​ L’exhortation apostolique “Catechesi tradendae»,​​ in “Catéchèse” 20 (1980) 79, 91-110; M. Puccineli.i,​​ La catechesi nel nostro tempo,​​ Roma, AVE, 1980.

Giuseppe Groppo

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